26 aprile 2024
Aggiornato 00:00
Su diritti soggiorno richiedenti asilo senza titolo di rifugiati

L'Europa ci bacchetta (ancora) sui migranti

La Commissione europea ha inviato un parere motivato all'Italia per non aver ancora esteso i diritti di soggiorno di lungo termine anche ai richiedenti asilo con protezione sussidiaria

BRUXELLES - La Commissione europea ha inviato un «parere motivato», seconda fase della procedura d'infrazione, contro l'Italia e altri quattro Stati membri (Francia, Grecia, Slovenia e Lettonia) per non aver ancora recepito nel proprio ordinamento nazionale la direttiva Ue del 2011 che estende i diritti di soggiorno di lungo termine anche ai richiedenti asilo con «protezione sussidiaria» (quelli che non hanno il pieno status di rifugiati, ma non possono essere rimpatriati).

Diritti di soggiorno a lungo termine
I diritti sul soggiorno di lungo termine sono garantiti dalle norme comunitarie ai cittadini Ue residenti in un paese membro diverso da quello di origine. La direttiva 2011/51 prevedeva di attribuire questi diritti anche ai profughi con «protezione sussidiaria», ma l'Italia e gli altri quattro Stati membri in questione non hanno trasposto la propria legislazione europea in quella nazionale entro il termine previsto (20 maggio 2013). Di conseguenza, la Commissione aveva inviato una lettera di messa in mora, primo stadio della procedura d'infrazione comunitaria, ne luglio 2013, ma i cinque paesi non hanno comunicato a Bruxelles tutte le misure necessarie per trasporre la direttiva.

Cos'è la protezione sussidiaria
Una persona avente titolo alla protezione sussidiaria è un cittadino di un paese terzo richiedente asilo, che non possiede i requisiti per essere riconosciuto ufficialmente come rifugiato, ma nei cui confronti sussistono fondati motivi di ritenere che, se ritornasse nel paese di origine - o, nel caso di un apolide, se ritornasse nel paese in cui risiedeva precedentemente - correrebbe un grave rischio di essere ucciso o condannato a morte, torturato, perseguitato, trattato in modo inumano, o sottoposto a violenze indiscriminate in situazioni di conflitto armato.

(Con fonte Askanews)