Europa sotto tiro dell'Isis
Le milizie jihadiste dello Stato Islamico (Isis) starebbero organizzando degli «attacchi su vasta scala» in Europa, dopo le stragi di Parigi: lo ha reso noto l'Europol.
AMSTERDAM - Le milizie jihadiste dello Stato Islamico (Isis) starebbero organizzando degli «attacchi su vasta scala» in Europa, dopo le stragi di Parigi: lo ha reso noto l'Europol. L'Isis «ha sviluppato delle nuove capacità di combattimento tali da condurre una campagna di attacchi terroristici su vasta scala in tutto il mondo, e in particolare in Europa» ha spiegato il responsabile di Europol, Rob Wainwright.
I nuovi obiettivi
Wainwright, parlando in conferenza stampa dopo l'apertura di un nuovo centro antiterrorismo all'Aia,ha presentato il rapporto dell'Europol sulle modalità di azione dell'Isis. Secondo il documento gli attacchi in preparazione riguarderebbero in particolare la Francia e sarebbero diretti verso obbiettivi «soft» per provocare anche il massimo effetto mediatico.
Cambiamento di tattica
Il rapporto sottolinea come vi sia stato un cambiamento nel modus operandi dell'Isis, ormai in grado di realizzare «a piacimento» degli attacchi «complessi e e coordinati in tutto il mondo», grazie a dei militanti locali che conoscono bene il terreno. «Sembrerebbe che i comandanti dell'Isis godono di libertà tattica nella scelta degli obbiettivi, in modo da adattare i loro progetti a delle circostanze locali specifiche, il che rende ancor più difficile per le forze dell'ordine la scoperta di questi progetti a uno stadio precoce e l'identificazione delle persone coinvolte», continua il documento.
L'immigrazione non c'entra
Il rapporto tuttavia smonta la tesi secondo la quale l'Isis infiltrerebbe i propri combattenti approfittando del flusso di migranti provenienti dalla Turchia: «Non vi sono prove concrete che i terroristi utilizzino in modo sistematico il flusso di rifugiati per poter entrare clandestinamente in Europa».
(Con fonte Askanews)
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