Iraq, Ramadi libera dall'Isis. E ora tocca a Mosul
Le forze irachene hanno completamente liberato la città di Ramadi e hanno issato la bandiera nazionale sul complesso governativo. Lo ha annunciato il portavoce del Comando congiunto operativo
BAGHDAD - Le forze irachene hanno completamente liberato la città di Ramadi e hanno issato la bandiera nazionale sul complesso governativo. Lo ha annunciato il portavoce del Comando congiunto operativo. «Ramadi è stata liberata e le forze armate del servizio anti-terrorismo hanno issato la bandiera irachena sul complesso governativo», ha dichiarato il generale Yahya Rasool alla televisione di stato. I combattenti che imbracciavano i fucili hanno iniziato a ballare nel capoluogo della provincia di al Anbar, mentre i comandanti hanno effettuato una passerella per le strade della città, riconquistata a spese dell'Isis che ne aveva assunto il controllo a maggio.
Nessuna resistenza
Permangono delle «sacche» di jihadisti, ma l'esercito non ha incontrato alcuna resistenza e il compito principale resta quello di disinnescare le innumerevoli bombe e trappole esplosive disseminate dallo Stato Islamico. L'ex quartier generale del governo a Ramadi è stato l'epicentro dei combattimenti, ma le forze irachene procedono con cautela perchè l'intera area è stata minata. «Daesh (lo Stato Islamico) ha collocato oltre 300 congegni esplosivi sulle strade e negli edifici del complesso governativo», ha detto il generale Majid al Fatlawi dell'ottava decisione dell'esercito.
Civili come scudi umani
Diversi responsabili locali hanno denunciato che l'Isis ha utilizzato civili come scudi umani per sfuggire alla battaglia quando era ormai diventato chiaro che Ramadi era persa. Un importante comandante dell'esercito ha segnalato che le sue forze stanno ancora setacciando la città alla ricerca di potenziali 'sacche' di jihadisti. L'Isis aveva una forza stimata in 400 combattenti una settimana fa per difendere Ramadi, nel centro del Paese.
Prossime tappe
Dopo la liberazione di Ramadi, l'esercito iracheno punta alla regione di Ninive, ovvero a Mosul: con il morale sollevato dal sucesso nella regione di Anbar, i militari iracheni - supportati dalla coalizione internazionale a guida Usa - si preparano a una nuova fase della riscossa contro l'Isis. «La provincia di Ninive può diventare la prossima tappa per le forze armate dell'Iraq, siamo pronti a questo obiettivo», ha dichiarato all'agenzia russa Ria Novosti il portavoce dell'esercito, il generale Yahya Rasool, secondo cui i jihadisti del Califfato nero potrebbero cominciare a fuggire dall'area nel mirino ancora prima del lancio di un'operazione militare vera e propria. Insomma, i vertici militari iracheni sperano che la cacciata da Ramadi - di cui oggi è stata annunciata la completa liberazione - contribuisca a demotivare i militanti dell'Isis nel resto del Paese e a confermare la svolta a un anno e mezzo dalla conquista (senza resistenza da parte irachena) di Mosul, che il 10 giugno 2014 veniva dichiarata capitale dell'Isis in Iraq.
(Con fonte Askanews)
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