20 aprile 2024
Aggiornato 01:00
Sette corpi di attentatori rinvenuti

Attentati Parigi: E' caccia all'artificiere

Secondo fonti di polizia, che citano dei testimoni, alcuni dei terroristi si trovavano a bordo di una auto con una targa belga, lasciando aperta l'ipotesi che alcuni siano arrivati dall'estero

ROMA - Ancora non si conoscono le identità dei kamikaze che ieri si sono fatti esplodere in tre - nel boulevard Voltaire, al Bataclan e allo Stade de France - dei sette siti in cui hanno colpito a Parigi mettendo a segno il più grave attacco terroristico mai commesso in Francia dalla Seconda guerra mondiale. Sui resti del corpo di un attentatore è stato ritrovato un passaporto siriano e secondo alcune testimonianze ci sarebbe anche una donna nel 'commando' entrato in azione nella sala concerti Bataclan. In ogni caso, bisognerà attendere i risultati delle analisi dei loro resti che saranno effettuate dell'Istituto medico legale sperano che coincidano con dei file già in mano degli inquirenti.

Terroristi a bordo di un'auto
Intanto secondo fonti di polizia, che citano dei testimoni, alcuni dei terroristi si trovavano a bordo di una auto con una targa belga, lasciando aperta l'ipotesi che alcuni siano arrivati dall'estero. Una fonte di polizia parla di «soggetti agguerriti a prima vista, e perfettamente addestrati, che dei testimoni hanno descritto come abbastanza giovani e sicuri di loro». Gli inquirenti sospettano un loro eventuale addestramento e soggiorno in zone jihadiste come la Siria. Il coordinamento degli attacchi al momento non lascia dubbi: il piano è stato concepito per seminare il terrore. Ad agosto un francese arrestato al suo ritorno dalla Siria, dove aveva soggiornato alcuni giorni a Raqqa, feudo dello Stasto islamico, aveva parlato di istruzioni per colpire una sala concerti.

Lo specialista in esplosivi ancora a Parigi?
Risalire alla rete logistica e poi ai mandanti dipenderà dalle tracce lasciate dai kamikaze, fanno notare fonti degli inquirenti. La presenza di cinture esplosive costituisce una novità in territorio europeo e lascia supporre la presenza di un artificiere. «Lo specialista in esplosivi è troppo prezioso, non partecipa mai agli attacchi. Pertanto deve trovarsi da qualche parte», ha affermato l'ex capo dei servizi Dgse, Claude Chouet. La procura di Parigi ha attivato una cellula di crisi per mobilitare tutti i magistrati mentre le indagini sono state affidate a tutti i servizi dell'antiterrorismo (Sdat, Dgsi e la sezione antiterrorista della Polizia).


(con fonte Askanews)