19 aprile 2024
Aggiornato 18:00
I negoziati per il governo non sono scontati

Croazia, vincono i conservatori ma senza maggioranza. «Most» ago della bilancia

Dopo la vittoria risicata dei conservatori alle elezioni politiche in Croazia, a Zagabria è il momento di fare i conti e non soltanto in termini di seggi a disposizione del possibile nuovo governo, ma anche con le nuove forze politiche in campo

ZAGABRIA - Dopo la vittoria risicata dei conservatori alle elezioni politiche in Croazia, a Zagabria è il momento di fare i conti e non soltanto in termini di seggi a disposizione del possibile nuovo governo, ma anche con le nuove forze politiche in campo, in particolare con il movimento anti-sistema Most che ha ottenuto un ottimo risultato e potrebbe giocare da ago della bilancia. E l'esito delle consultazioni non è affatto scontato, nonostante la vittoria dei conservatori. I socialdemocrati del governo uscente, infatti, potrebbero raccogliere una maggioranza più forte.

Maggioranza limitata alla destra
L'esito consegnato dalle urne, che dà una maggioranza limitata alla destra dell'Hdz, aumenta l'incertezza e l'instabilità politica nel Paese balcanico che lotta con la cronica recessione e con i problemi legati alla crisi migratoria. Con lo scrutinio al 99% delle schede, in pratica la totalità, anch se da ufficializzare, la Coalizione patriottica dei conservatori di destra del Hdz ha ottenuto 59 dei 151 seggi del Parlamento, appena tre in più del blocco di sinistra guidato dai socialdemocratici (Sdp) del governo uscente.

Most
Su questo scenario si inserisce la nuova forza politica Most (il Ponte in croato) che ha ottenuto 19 seggi, guadagnandosi lo status di terza forza politica in Parlamento. Ma i rappresentati del movimento anti-sistema hanno rinnovato lo slogan della campagna elettorale sostenendo che non faranno accordi con nessuno e non prenderanno parte a nessuna coalizione. I quotidiani croati oggi prendono atto di questo nuovo elemento della politica del Paese. Il principale quotidiano Vecernji titola in prima pagina: «Attraverso il Ponte verso il nuovo governo». L'influente Jutarnji list titola: «Most decide sul governo».

Situazione difficile
Secondo la Costituzione croata il presidente deve consultare i partiti politici e poi nominare un premier che abbia il sostegno della maggioranza in Parlamento. Se l'ex capo dei servizi e leader di Hdz, Tomislav Karamarko, riuscirà a raccogliere abbastanza consensi, potrebbe essere lui il premier designato. Karamanko ha commentato così i primi risultati elettorali: «Abbiamo vinto le elezioni...La vittoria ci affida la responsabilità di guidare il nostro Paese che è in una situazione difficile».

Interpretazioni del risultato
Ma via via che le schede venivano scrutinate è apparso chiaro che la vittoria era soltanto di misura e che il partito del premier uscente Zoran Milanovic avrebbe potuto ottenere una maggioranza più ampia attorno a sè nonostante il minor numero di seggi vinti dal Sdp. Milanovic ha già fatto appello alle forze in campo, in particolare a Most, per la formazione di una coalizione di centro-sinistra. Ma sulle sue spalle pesano le mancate riforme degli ultimi quattro anni che hanno lasciato il Paese nella stagnazione economica e hanno deluso gli elettori. Secondo gli analisti, la vittoria di Most è dovuta proprio a questa inefficienza del governo uscente. Gli elettori «non vogliono un sistema a due partiti, non vogliono una elite politica che è diventata un mondo a parte lontano dalla gente», ha commentato ad Afp Davor Gjenero.

(Con fonte Askanews)