24 aprile 2024
Aggiornato 20:00
Primo incontro tra presidenti da fine guerra civile cinese

Cina-Taiwan, verso uno storico disgelo?

Il disgelo tra la Cina, ancora ufficialmente comunista, e Taiwan, una volta la Cina cosiddetta nazionalista, potrebbe avere ripercussioni altrettanto imponenti sull'intero continente asiatico

TAIPEI - Forse è un effetto collaterale, imprevisto e geopolitico, del global warming. Ma il disgelo tra la Cina, ancora ufficialmente comunista, e Taiwan, una volta la Cina cosiddetta nazionalista, potrebbe avere ripercussioni altrettanto imponenti, anche se tutti si augurano meno catastrofiche, sull'intero continente asiatico.

Un incontro storico
La notizia che il presidente di Taiwan, Ma Ying-jeou, incontrerà a Singapore il presidente cinese Xi Jinping ha avuto un effetto traumatizzante. E apparentemente non del tutto gradito sull'isola. I due presidenti si scambieranno i reciproci punti di vista sulle questioni più importanti riguardanti i due paesi nell'intento di assicurare la pace, ha spiegato il portavoce di Ma che ha poi subito aggiunto per tranquillizzare l'opposizione che nessun accordo sarà sottoscritto e che non verrà diramato alcun comunicato congiunto. Il vertice che definire storico suona come un imbarazzante understatement, permetterà ai due Stati di incontrarsi per la prima volta dalla fine della guerra civile cinese nel 1949 e avrà luogo a meno di tre mesi dalle elezioni presidenziali nelle quali i sondaggi danno perdente il partito al potere, lo storico Kuomintang del presidente che dovrebbe pagare l'iniziativa, da tempo intrapresa, di un riavvicinamento con Pechino.

L'opposizione di Taiwan non gradisce
L'itinerario politico è violentemente contestato dall'opposizione di Taiwan. Ma si tratta di un percorso obbligato dato che la Cina, marxista-leninista, maoista o quant'altro, è da tempo il partner commerciale più importante dell'isola. L'ipotesi di una cooperazione nelle acque del Mar della Cina meridionale, in chiave geopoliticamente e più o meno volontariamente anti-americana, potrà evolversi, nell'ambito di più stretti rapporti economici, in un'intesa cordiale in vista di una futura unione federale cinese. Ipotesi di questi tempi certo non gradita dall'altra parte del Pacifico dove occorre ricordare che Washington, anche senza scomodare inquietanti paralleli con la grossolana dottrina della sovranità limitata di brezneviana memoria, non ha mai tollerato con un benevolo sorriso il defilarsi improvviso di alleati sostenuti per anni anche a costo di imponenti sacrifici economici, militari e diplomatici.

(Con fonte Askanews)