Siria, domani nuovo vertice a Vienna
I capi della diplomazia di Russia, Stati Uniti, Arabia Saudita e Turchia si riuniranno nuovamente domani a Vienna per discutere del conflitto siriano
MOSCA - I capi della diplomazia di Russia, Stati Uniti, Arabia Saudita e Turchia si riuniranno nuovamente domani a Vienna per discutere del conflitto siriano. Lo ha annunciato una fonte diplomatica russa a Mosca. Dopo un incontro previsto domani alle 19 italiane nella capitale austriaca, all'indomani i ministri di questi quattro Paesi potrebbero essere raggiunti dai loro omologhi di Iran, Egitto, Iraq e Libano «invitati dagli Stati Uniti», ha aggiunto la medesima fonte.
Presente anche l'Iran
Anche il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif si recherà a Vienna per partecipare ai colloqui multilaterali sulla Siria: lo hanno reso noto fonti governative di Teheran. «Abbiamo ricevuto l'invito ed è stato deciso che il Ministro degli esteri parteciperà ai colloqui» ha spiegato il portavoce del Ministero degli Esteri, Marzieh Afkham. E' la prima volta che l'Iran, alleato del regime di Damasco, partecipa ad una conferenza internazionale sulla Siria: la Repubblica Islamica infatti non era stata invitata ai due vertici svoltisi a Ginevra nel 2012 e nel 2014. A Vienna si era già svolta venerdì scorso una prima riunione quadripartita tra Stati Uniti, Russia, Arabia Saudita e Turchia.
La Francia ci sarà
Il governo francese ha annunciato la propria partecipazione ai colloqui multilaterali sulla Siria in programma venerdì a Vienna, dicendosi favorevole alla presenza fin qui inedita dell'Iran. La Francia sarà rappresentata dal capo della diplomazia Laurent Fabius, che in giornata avrà una conversazione telefonica con l'omologo russo Sergey Lavrov, come annunciato dal portavoce del governo di Parigi, Stephane le Foll. Secondo quanto reso noto da fonti diplomatiche russe i colloqui di Vienna inizieranno nella serata di giovedì con una riunione quadripartita fra Russia, Stati Uniti, Turchia e Arabia Saudita, ai quali si uniranno il giorno successivo l'Iran, l'Egitto, l'Iraq e il Libano.
(Con fonte Askanews)
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