12 ottobre 2025
Aggiornato 05:00
Gara di solidarietà

Immigrazione, Repubblica ceca cerca il riscatto dopo il marchio ai migranti

Le immagini inquietanti della marchiatura dei migranti con pennarello indelebile ad opera della polizia ceca ha provocato a Praga e in tutto il Paese non solo un sentimento di indignazione fra tanti cittadini, ma anche una ondata di solidarietà

PRAGA (askanews) - Le immagini inquietanti della marchiatura dei migranti con pennarello indelebile ad opera della polizia ceca ha provocato a Praga e in tutto il Paese non solo un sentimento di indignazione fra tanti cittadini, ma anche una ondata di solidarietà. E' la reazione dei tanti cechi che non ci stanno a passare come cittadini di una nazione dove si imitano i sistemi utilizzati nel secolo scorso dai nazisti.

La reazione
Succede così che oggi - nella giornata in cui il ministero dell'Interno di Praga ha annunciato di aver interrotto la pratica della marchiatura dei migranti - le raccolte di generi di prima necessità - organizzate da enti e organizzazioni umanitarie - stiano attirando talmente tante donazioni, da costringere i responsabili a sospenderne la accettazione, in attesa che venga sistemato e distribuito quanto ricevuto. A testimoniarlo è Anna Hausnerova, del centro sociale autonomo Klinika, situato nel popolare quartiere praghese di Zizkov: «Sono sorpresa persino io di quante cose stanno arrivando. Forse non sembra, ma sono in tanti i cittadini che si sentono colpiti da questa situazione e vogliono dare una mano. La raccolta sarebbe dovuta durare tre giorni, e già al primo giorno abbiamo dovuto fermare tutto per mancanza di spazio, Dobbiamo aspettare che vengano effettuate le consegne nei centri di raccolta dove i migranti vengono rinchiusi».

In cerca di riscatto
La gente porta di tutto: non solo vestiti, scarpe, ma anche giocattoli per i bambini, e persino qualche pacchetto di sigarette per gli adulti. Le consegne avverranno nel centro di detenzione dei migranti di Bela-Jezova, nella Regione di Hradec Kralove, 60 km a nord est di Praga. Il centro Klinika sta però anche pensando di inviare parte di quanto raccolto a Budapest, nella stazione ferroviaria di Keleti, che in questi giorni si è trasformata un grande luogo di raccolta, dove i migranti cercando di prendere un treno verso il Nord Europa. «Il nostro è il Paese dove è nato Vaclav Havel, che il mondo ha conosciuto come uno dei più grandi difensori dei diritti umani degli ultimi decenni. Com'è possibile che oggi la Repubblica ceca sia nelle pagine di tutto il mondo per un episodio così squallido come quello della marchiatura di esseri umani?» si domanda sbigottito Zdenek, giunto al Klinika con alcune buste di doni, ricordando la figura dell'ex dissidente, eroe della rivoluzione di Velluto, e primo presidente nella Praga post comunista.