Erdogan: l'Europa ha reso il Mediterraneo un cimitero di immigrati

AKARA (askanews) - I Paesi dell'Unione Europea hanno trasformato il Mar Mediterraneo in un "cimitero di immigrati». E' la durissima accusa lanciata dal presidente islamico moderato turco Recep Tayyip Erdogan, che ha commentato le foto del piccolo rifugiato siriano trovato morto annegato in una spiaggia in Turchia. «I Paesi europei hanno trasformato il Mar Mediterraneo in un cimitero di immigrati e condividono la responsabilità di ogni rifugiato morto", ha affermato Erdogan da Ankara.

Ad annegare è la nostra umanità 
«Il corpo di un piccolo bambino di tre anni arenato sulle nostre spiagge. E l'umanità intera non deve renderne conto?", si è chiesto l'uomo forte della Turchia davanti a una platea di imprenditori alla vigilia di una riunione dei ministri delle Finanze e dei governatori delle banche centrali dei Paesi del G-20 nella capitale del Paese. «Non sono solamente i migranti che annegano nel Mediterraneo, ma anche tutta la nostra umanità», ha insistito il capo dello stato turco, che denuncia sistematicamente il rifiuto dei Paesi europei di accogliere più rifugiati siriani.

Turchia un modello
Erdogan ha approfittato dell'occasione per ricordare che la Turchia ospita oggi quasi due milioni di rifugiati siriani in fuga dalla guerre civile che infuria da quattro anni nel loro Paese, in virtù di una politica delle «porte aperte».Non sono state «abbandonate le persone che fuggono dalle bombe, perchè noi siamo esseri umani", ha affermato Erdogan. Inizialmente diffuse sui social network, le foto del cadavere del piccolo Aylan Kurdi, bimbo di tre anni sdraiato faccia a terra su una spiaggia di Bodrum (sudovest della Turchia) sono state pubblicate oggi in prima pagina da numerosi quotidiani europei e hanno provocato una forte ondata di shock.