Juncker: basta all'Europa dei muri e delle violenze contro i profughi
Con un lungo intervento sulle pagine del quotidiano tedesco Die Welt, ripreso in prima pagina su Repubblica, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker punta il dito contro un certo tipo di populismo sull'immigrazione sempre più imperante in Europa
BRUXELLES (askanews) - «Campi profughi dati alle fiamme, barconi rimandati indietro, violenze contro i richiedenti asilo o semplicemente l'indifferenza di fronte alla miseria e al bisogno. Non è questa l'Europa». Con un lungo intervento sulle pagine del quotidiano tedesco Die Welt, ripreso in prima pagina su Repubblica, il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker punta il dito contro quei "politici di estrema destra ed estrema sinistra che alimentano un populismo che produce astio soltanto e nessuna soluzione".
Non esiste una risposta unica
Juncker riconosce che non esiste una «risposta unica e tantomeno semplice al problema dei flussi migratori»: è «poco realistico» pensare di aprire semplicemente i confini, così come è «fuori dalla realtà» credere di poter chiudere le frontiere. Ma una cosa è assolutamente chiara, per il presidente della Commissione: «Non esistono soluzioni nazionali efficaci. Nessuno stato membro può regolare le migrazioni efficacemente per suo conto».
Distribuzione equa
Fra le proposte concrete della Commissione quella di «distribuire equamente» 40.000 migranti, per poi creare un meccanismo stabile che entri in funzione automaticamente nelle emergenze. E annuncia poi che a settembre la Commissione presenterà una lista comune dei paesi di provenienza sicuri, per risolvere così la questione dei paesi balcanici che aspirano all'ingresso nell'Ue.
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