Nucleare Iran, Obama rassicura: a un passo falso di Teheran, opzione militare possibile
Gli Stati Uniti manterranno l'opzione militare contro l'Iran, nel caso Teheran dovesse cercare di ottenere un'arma nucleare. Lo ha affermato il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, in una lettera al Congresso
NEW YORK (askanews) - Gli Stati Uniti manterranno l'opzione militare contro l'Iran, nel caso Teheran dovesse cercare di ottenere un'arma nucleare. Lo ha affermato il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, in una lettera al Congresso, l'ennesimo sforzo per superare i dubbi che animano in parte i democratici e ottenere il via libera all'intesa sul nucleare iraniano. Nella lettera, Obama promette anche di mantenere la pressione economica sull'Iran.
Indirizzata a un deputato ma rivolta a tutto il partito
La lettera del 19 agosto, ottenuta dal New York Times, è stata indirizzata al deputato democratico Jerrold Nadler - che rappresenta un distretto molto popolato da ebrei, a Manhattan - ma è rivolta a tutti i membri del suo partito preoccupati per i termini dell'intesa. Obama, che ha ribadito che l'accordo non può essere modificato, ha assicurato la pressione statunitense sull'Iran, durante e oltre la durata dell'accordo. «Abbiamo un'ampia serie di risposte unilaterali e multilaterali - ha scritto - che possiamo mettere in pratica se l'Iran non dovesse rispettare gli impegni».
Promesse elencate per iscritto
Anche se molte promesse erano già state fatte in precedenza da Obama, dal segretario di Stato, John Kerry, e da altri funzionari, questa volta il presidente, per la prima volta, ha voluto elencarle per iscritto, in una lettera da lui firmata. Nella missiva, Obama si è impegnato a creare un ufficio all'interno del dipartimento di Stato che si occupi dell'accordo nucleare e ha assicurato che le sanzioni rimosse con l'accordo potrebbero tutte essere nuovamente imposte, una alla volta e non tutte insieme, per spingere l'Iran a rispettare l'intesa.
Opzione militare rimane
Il presidente ha poi assicurato il massimo impegno per impedire all'Iran di procurarsi gli strumenti per sviluppare un'arma nucleare, insieme a Israele e agli altri alleati. «Se l'Iran dovesse cercare di procurarsi un'arma nucleare, tutte le opzioni disponibili - inclusa quella militare - resterebbero disponibili, durante la durata dell'accordo e oltre» ha scritto Obama. Il presidente ha poi promesso di incrementare i fondi per la difesa missilistica di Israele, di accelerare lo sviluppo congiunto dei sistemi missilistici e sostenere lo sviluppo degli strumenti per controllare le azioni di Teheran. Inoltre, vuole rafforzare la collaborazione con Israele e gli alleati del golfo Persico per contrastare gli sforzi iraniani per destabilizzare lo Yemen, sostenere Hezbollah in Libano e difendere il governo del presidente Bashar al-Assad in Siria.
Repubblicani in minoranza
Con 26 democratici in Senato che hanno dichiarato il loro appoggio all'accordo e altri cinque ormai convinti a farlo, sta diventando sempre più difficile per i repubblicani trovare i 67 voti necessari per superare il veto di Obama a un'eventuale azione del Congresso contro l'intesa nucleare, il prossimo mese. Obama e i sostenitori democratici dell'accordo, comunque, non si accontentano del numero minimo di voti: vogliono un partito unito e dare forza all'intesa con una votazione compatta a favore. «Ho bisogno di 146 voti per vincere» ha detto Nancy Pelosi, capogruppo dei democratici alla Camera. «Ne voglio di più? Certo» ha aggiunto in un'intervista. Finora, solo due senatori democratici, Chuck Schumer e Robert Menendez, hanno dichiarato la loro opposizione all'accordo, insieme a dodici deputati. In una nota diffusa dopo aver ricevuto la lettera, Nadler ha spiegato di avere dei dubbi sulla capacità degli Stati Uniti di impedire all'Iran di sviluppare un'arma nucleare e sul rafforzamento delle relazioni strategiche con Israele, ma di essere «appagato», perché la lettera del presidente risponde efficacemente «a una parte di queste preoccupazioni».
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