29 marzo 2024
Aggiornato 08:30
Vittime molti bambini

Amnesty ha le prove: crimini di guerra nel sud dello Yemen

In un nuovo rapporto diffuso oggi, Amnesty International ha accusato le forze della coalizione a guida saudita e i gruppi armati favorevoli e contrari alle milizie ribelli sciite degli Houthi di aver ucciso centinaia di civili

ROMA (askanews) - In un nuovo rapporto diffuso oggi, Amnesty International ha accusato le forze della coalizione a guida saudita e i gruppi armati favorevoli e contrari alle milizie ribelli sciite degli Houthi di aver ucciso centinaia di civili, tra cui decine di bambini, in azioni militari a Ta'iz e Aden equivalenti a crimini di guerra.

Nessun luogo è sicuro per i civili
Come si legge in un comunicato diffuso dalla stessa Amnesty il rapporto, intitolato «Nessun luogo è sicuro per i civili: attacchi dal cielo e da terra nello Yemen», mette in evidenza le conseguenze dei bombardamenti della coalizione a guida saudita contro zone residenziali densamente abitate e degli attacchi da terra, indiscriminati e sproporzionati, compiuti dalle forze pro-houthi e da quelle anti-houthi. «Nel sud dello Yemen i civili sono finiti intrappolati lungo la linea del fuoco tra i gruppi pro-houti e anti-houti che operano sul terreno e sotto la costante minaccia degli attacchi aerei della coalizione a guida saudita. Tutte le parti attive nel conflitto hanno mostrato il loro spietato e brutale disprezzo nei confronti dei civili» - ha dichiarato Donatella Rovera, alta consulente per le crisi di Amnesty International. «Il nostro rapporto descrive nei minimi, terribili dettagli un percorso di morte e distruzione che collega Ta'iz ad Aden e che chiama in causa, coi loro attacchi illegali equivalenti a crimini di guerra, tutte le parti in conflitto» - ha sottolineato Rovera. 

Prove
Nel corso di una missione di ricerca svolta nello Yemen a giugno e luglio del 2015, Amnesty International ha indagato su otto attacchi aerei compiuti dalla coalizione a guida saudita, in cui sono stati uccisi almeno 141 civili e feriti altri 101, per lo più donne e bambini. Le prove raccolte evidenziano uno schema di bombardamenti contro aree densamente popolate, abitazioni private, una scuola, un mercato e una moschea. Nella maggior parte dei casi, nei pressi dei luoghi colpiti non è stato possibile rinvenire alcun obiettivo militare. Amnesty International ha indagato su 30 attacchi compiuti a Ta'iz e Aden sia dai gruppi armati houti, spalleggiati da milizie e forze di sicurezza fedeli all'ex presidente Ali Abdullah Saleh, che dai gruppi armati anti-houti che si fronteggiano sul terreno. Questi attacchi hanno provocato almeno 68 morti e 99 feriti tra i civili.

Crimini di guerra
I combattenti di ambo le parti hanno usato costantemente armi imprecise come razzi di tipo Grad, colpi di mortaio e lanci di artiglieria contro aree densamente popolate, mostrando profondo disprezzo per l'incolumità dei civili. Questi attacchi indiscriminati equivalgono a crimini di guerra. Molti attacchi paiono essere stati lanciati da aree residenziali densamente popolate, in violazione del diritto internazionale umanitario. Un abitante ha raccontato ad Amnesty International: «Loro combattono e noi siamo presi in mezzo e non c'è alcun posto in cui andare».

Minori coinvolti
In molti casi, sono rimasti uccisi o feriti bambini che giocavano in strada o nei pressi delle loro abitazioni. Il rapporto di Amnesty International contiene numerosi dettagli agghiaccianti forniti da testimoni e sopravvissuti, che hanno riferito di corpi squarciati e di arti smembrati. Le Nazioni Unite devono istituire una commissione d'inchiesta Amnesty International sta chiedendo al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite di istituire una commissione internazionale d'inchiesta per indagare in modo indipendente e imparziale sulle denunce di crimini di guerra durante il conflitto nello Yemen.

Un bilancio terribile
Secondo l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, alla data del 4 agosto il conflitto dello Yemen aveva causato almeno 1916 vittime civili. Almeno 207 obiettivi civili, tra cui infrastrutture e proprietà private, erano stati parzialmente o del tutto distrutti. La sofferenza della popolazione civile yemenita è acuita da una grave crisi umanitaria, con l'80 per cento degli abitanti bisognoso di assistenza. I servizi essenziali, tra cui l'acqua potabile e l'elettricità, subiscono interruzioni e il prezzo del cibo è salito alle stelle. I danni alle infrastrutture logistiche fondamentali, quali i ponti, gli aeroporti e i porti, stanno fortemente limitando la consegna degli aiuti umanitari. L'accesso alle cure mediche è a sua volta penalizzato dalla chiusura degli ambulatori, dai frequenti attacchi contro il personale sanitario e dall'irregolare disponibilità di elettricità, carburante, medicine e strumenti chirurgici.