Turchia, Erdogan non rinuncia al sogno della super-presidenza

ANKARA (askanews) - Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha ribadito la sua volontà di riformare la Costituzione in senso presidenzialista, dopo il fallimento delle trattative per un governo di coalizione che costringerà il Paese a tornare alle urne.

Forma di governo cambiata
«Che piaccia o no, la forma di governo in Turchia è cambiata: ciò che occorre fare adesso è dare un quadro legale a questa situazione di fatto con una nuova Costituzione», ha spiegato Erdogan in un discorso tenuto a Riza, ribadendo di «non essere imparziale» come vorrebbe l'opposizione (e come prevede la Carta fondamentale per il capo dello Stato, teoricamente super partes) ma «di essere a fianco del popolo».

Ostacolo curdi
Non è peraltro detto che un nuovo voto consegni a Erdogan la maggioranza necessaria per una riforma costituzionale: l'ottimo risultato ottenuto dai curdi dell'Hdp alle scorse elezioni - 13% dei voti e 80 seggi - ha di fatto impedito all'Akp di raggiungere la soglia necessaria, obbligandolo ad una coalizione con i nazionalisti del Chp per la cui definizione c'è tempo solo fino al 23 agosto ma che ormai deve considerarsi un'ipotesi tramontata.

Ritorno alle urne
Se entro tale scadenza non sarà stata votata la fiducia, sarà quindi necessario un ritorno alle urne - secondo gli analisti, il vero obbiettivo di Erdogan: per questo motivo avrebbe dichiarato «guerra al terrorismo» includendovi non solo l'Isis ma anche il Pkk (con il quale era in vigore dal 2012 un cessate il fuoco) allo scopo di guadagnare parte dei voti andati ai partiti nazionalisti turchi. Una tattica che potrebbe però rafforzare il voto curdo: l'Hdp ha già lanciato uno slogan diventato virale, «Ancora una volta non ti faremo diventare presidente».