5 dicembre 2023
Aggiornato 10:30
Ma la Francia esprime preoccupazione

Russia, Auchan nel mirino per sicurezza alimentare

L'ambasciata francese ha espresso la sua preoccupazione alle autorità sanitarie russe, dopo che queste hanno annunciato di voler vietare ad Auchan di preparare e vendere prodotti congelati, in seguito al ritrovamento di batteri e il riscontro di violazioni

MOSCA (askanews) - L'ambasciata francese ha espresso la sua preoccupazione in una lettera indirizzata alle autorità sanitarie russe, dopo che queste hanno annunciato di voler vietare alla catena francese di ipermercati Auchan di preparare e vendere i propri prodotti congelati, in seguito al ritrovamento di batteri e il riscontro di violazioni. L'Authority a sua volta ha risposto che come Auchan ha sempre lavorato in Russia, continuerà a lavorare.

Lotta contro la peste suina
Il controllo eccezionale in Auchan, spiegano da Mosca, è stato effettuato in relazione alla richiesta del governo di rafforzare la lotta contro la peste suina africana e, in parallelo, sono state testate centinaia di altre imprese. Per poi aggiungere che «la questione non riguarda solo l'Escherichia coli, ma anche la Listeria, batterio che è causa di gravi intossicazioni» e che «Auchan ha sospeso la vendita di carne a sua esclusiva discrezione».

Anche Mc Donalds nel mirino
In precedenza si era parlato della scoperta di reati che violano la vigente regolamentazione. Un caso simile si era verificato la scorsa estate per la catena di fast food McDonalds, anche in quel caso in periodo di sanzioni occidentali ed embargo russo, tanto da poter apparire come uno sgarbo, destinato a fare pressione sul governo del paese di provenienza della multinazionale. A inizio agosto, l'autorità per salute Rosselkhoznadzor ha accusato Auchan, dopo un'ondata di controlli, di non rispettare le date di scadenza, le regole in termini di trattamento del cibo, dei rifiuti e di vendere miscugli di carne che farebbero passare per carne di manzo.

Francia perplessa
Per quanto riguarda quest'ultima accusa, il marchio francese aveva contestato il metodo di analisi e ha richiesto una nuova ricerca. Secondo una dichiarazione dell'Agenzia russa, 35 campioni su 47 non soddisfano i regolamenti. E questi risultati devono essere trasmessi «a un tribunale». Il distributore francese si è stabilito dal 2002 in Russia dove è molto presente, con 88 punti vendita. Ma recentemente, alla luce delle sanzioni occidentali e delle controsanzioni russe sui prodotti agroalimentari Ue, è stato costretto a variare il proprio catalogo di vendita.