28 agosto 2025
Aggiornato 07:00
Banditi libri e contenuti che inciterebbero all'«odio» e al «separatismo»

L'«inquisizione» ucraina

Le autorità ucraine hanno vietato 38 libri russi, tra i quali le opere di Eduard Limonov, perché inciterebbero all'odio e al separatismo; fuori legge anche contenuti tv con attori o cantanti russi

KIEV (askanews) - Le autorità ucraine hanno vietato 38 libri russi, tra i quali le opere di Eduard Limonov, perché inciterebbero «all'odio e al separatismo». L'hanno indicato oggi i servizi fiscali di Kiev.

Testi tabù
Su ordine del Comitato ucraino dell'audivisivo, i servizi fiscali, incaricati del controllo doganale, hanno pubblicato la lista delle opere intedette all'accesso in Ucraina. Tra queste, il libro «Kiev Kaput» del leader del movimento nazional-bolscevico Eduard Limonov. Tra i testi interessanti anche i saggi «Ucraina. La mia guerra. Giornale geopolitico» o «Rivincita eurasiatica della Russia», scritti dall'ideologo vicino al Cremlino Alexander Dugin, o ancora «Catastrofe ucraina: dall'aggressione americana alla guerra mondiale» del consigliere economico del Ceremlino Sergei Glaziev.

Lista sarà allungata
Questa misura vuole «impedire la propagazione dell'ideologia dell'odio, del fascismo, della xenofobia, del separatismo», aveva spiegato a luglio, quando è stato deciso che i servizi fiscali avrebbero dovuto «vietare l'ingresso alle opere», il responsabile del Comitato per l'audiovisivo Bogdan Chervak. Il funzionario ha inoltre detto che la lista potrebbe essere allungata.

No a attori e cantanti russi
Pochi giorni fa Kiev ha vietato la diffusione di contenuti via televisione in cui ci siano diversi attori e cantanti, principalmente russi. Tra questi anche Gerard Depardieu, che ha preso il passaporto russo dalle mani del presidente Vladimir Putin due anni fa.