19 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Presidente: progetto concluso sotto la minaccia del terrorismo

Il nuovo Canale Suez, un dono dell'Egitto al mondo

Secondo il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi, il Nuovo Canale di Suez è solo il primo delle migliaia di passi che l'Egitto è chiamato a compiere, ed è un dono dell'Egitto al mondo per il bene dell'umanità, compiuto nonostante la minaccia terroristica

IL CAIRO (askanews) - Il «Nuovo Canale di Suez» è solo il primo delle migliaia di passi che l'Egitto è chiamato a compiere, ed è «un dono dell'Egitto al mondo per il bene dell'umanità»: con queste parole il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ha inaugurato oggi il nuovo canale, dove si sono incrociate, per la prima volta, due navi. Il presidente è giunto nella città portuale di Ismailia nel primo pomeriggio, in uniforme militare, a bordo dello yacth El-Mahrousa, che fu la prima nave ad attraversare il Canale di Suez nel 1869. Tornato in abiti civili, Sisi ha firmato il documento che rende operativo il nuovo canale e ha tenuto il suo discorso davanti ai dignitari accorsi da tutto il mondo, tra cui il presidente francese, l'emiro del Kuwait, il presidente palestinese, il re di Giordania, i presidenti di Yemen e Sudan. Per l'Italia era presente il ministro della Difesa Roberta Pinotti.

Il male ha tentato di danneggiarci
Al Sisi ha elogiato «il grande sforzo» fatto per raddoppiare la via d'acqua in un solo anno di lavori, contro i tre inizialmente previsti, quindi ha tenuto a sottolineare come i lavori siano stati portati avanti in tempi non normali, ma «in condizioni economiche e di sicurezza molto difficili», con il Paese impegnato a combattere il terrorismo: «Il male ha tentato di danneggiare l'Egitto e gli egiziani, e di fermare questo sviluppo... mai noi continueremo a combattere il terrorismo e vinceremo. Senza alcun dubbio». Dalla deposizione del presidente Mohamed Morsi, nel luglio 2013, nel Paese si sono moltiplicati gli attacchi, in particolare contro le forze di sicurezza, perlopiù rivendicati dall'organizzazione Ansar Bayt al-Maqdis, che dopo aver giurato fedeltà allo Stato islamico (Isis) è stata ribattezzata «Provincia del Sinai».

Sviluppo della regione
Sisi ha ricordato come il progetto abbia due aspetti: il primo riguarda la costruzione del nuovo canale, lungo 35 chilometri, che permetterà di ridurre i tempi di attesa delle imbarcazioni da 18 a 11 ore, e i lavori per allargare e portare a maggiore profondità quello già esistente, per accogliere navi più grandi; il secondo è invece lo sviluppo a lungo termine della regione, che dovrebbe concludersi nel 2045, che sarà trasformata in una zona industriale capace di servire un'ampia gamma di settori inclusi manifatturiero, logistico, nautico e altro, creando, secondo stime, un milione di posti di lavoro solo nei prossimi 15 anni.

9 miliardi di dollari
Secondo l'Autorità per il Canale di Suez, il numero di navi che attraversa il canale passerà dalle attuali 49 a 97 entro il 2023. Il governo punta ad aumentare i ricavi dai 5,3 miliardi di dollari previsti nel 2015 a 13,2 miliardi di dollari nel 2023. Il Canale di Suez è sempre stato fonte di orgoglio nazionale, da quando il presidente Gamal Abdel-Nasser lo nazionalizzò nel 1956, sfidando l'Occidente; orgoglio dimostrato anche in questa occasione con la partecipazione in massa, da parte degli egiziani, al finanziamento del progetto costato 9 miliardi di dollari: 8,5 miliardi di dollari sono stati infatti versati dalla popolazione, in una sola settimana, con la sottoscrizione di partecipazioni.