26 aprile 2024
Aggiornato 01:00
La bozza dell'accordo

Ue: «Sui migranti facciamo un po' per ciascuno». Buone notizie? Non proprio...

La bozza che potrebbe essere adottata tra qualche giorno prevede sì la redistribuzione dei profughi tra i 28 Paesi membri dell'Unione ma Bruxelles si chiama fuori riguardo al fissare meccanismi di ripartizione obbligatoria

BRUXELLES - «Navfor Med» è realtà. I ministri degli Esteri dell'Unione europea hanno lanciato oggi la tanto attesa missione navale per reprimere il traffico di migranti nel Mediterraneo. La decisione è stata presa dai capi della diplomazia europea in apertura della loro riunione mensile a Lussemburgo.

L'operazione "Navfor Med" al via

L'operazione, inizialmente limitata a una maggiore sorveglianza delle reti di contrabbando, dovrebbe consentire in definitiva di distruggere le navi usate dai trafficanti, come accade vicino alla costa libica, tra cui le cosiddette "navi madre" che vengono utilizzate per il traino dei barconi di fortuna in mare aperto. L'idea della missione è arrivata "esattamente due mesi dopo la morte di 900 persone" nel naufragio di un peschereccio carico di migranti al largo delle coste della Libia a metà aprile, ha commentato l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini. «È necessaria una risposta europea", ha sottolineato. "Sono impressionata dall'unanimità e dalla velocità con cui abbiamo adottato questa decisione». Però, c'è un però: in assenza di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza che autorizzi l'uso della forza nelle acque territoriali libiche, almeno in questa prima fase l'operazione non potrà che essere molto limitata. "Servirà ad ascoltare, vedere e analizzare" le attività dei trafficanti attraverso l'uso di navi militari, velivoli di pattugliamento marittimo, droni e sottomarini, ha spiegato una fonte europea all'AFP qualche giorno fa.

Tutti i punti della bozza di accordo

Intanto, a Bruxelles sembra vicinissima l'approvazione della bozza che prevede la redistribuzione dei migranti, anche se le quote di ripartizione verranno probabilmente decide dai singoli governi. Come riportato in esclusiva dalla Stampa, la bozza dell'accordo prevede che per due anni Italia e Grecia potranno «dirottare» 40mila profughi che abbiano evidente bisogno di protezione temporanea verso gli altri stati membri. Allo stesso tempo, Roma e Atene chiedono al Consiglio «la rapida adozione di una decisione che istituisca il meccanismo temporaneo ed eccezionale» proposto da Juncker e stabiliscono che «tutti gli Stati membri concorderanno, entro la fine del mese di luglio, sulla distribuzione di queste persone». Si chiede anche «la creazione di zone di frontiera e servizi strutturati negli stati in prima linea» con il sostegno attivo di esperti di altre capitali, dell’ufficio per l’Asilo, di Frontex e Europol in modo da «garantire la rapida identificazione, la registrazione e la presa delle impronte digitali dei migranti». Il Consiglio dovrebbe approvare anche «la fornitura immediata di assistenza finanziaria rafforzata» a Italia e Grecia per «contribuire ad alleviare i costi per la ricezione e il trattamento delle domande di protezione temporanea».

Decideranno volontariamente i governi

I Ventotto sono dunque chiamati ad accogliere «il principio secondo cui tutti gli Stati membri parteciperanno al reinsediamento di 20mila sfollati in evidente bisogno di protezione internazionale». In questo modo si stabilisce, sì, la ripartizione tra tutti i membri dell'Ue, ma non si instaura nessun meccanismo obbligatorio di ripartizione, così che saranno i governi a dover decidere, volontariamente, come distribuire i migranti. Se tutto fila liscio, l'entrata in vigore delle nuove disposizioni sarebbero veloci e per noi ci sarebbe un effetto retroattivo fino al 15 aprile. Una goccia nel mare, ma pur sempre una goccia...