La Polonia si aggiunge alla schiera dei «no» alle quote di immigrati
Dopo l'Ungheria e la Repubblica ceca, anche la Polonia ha espresso la propria contrarietà al piano europeo che prevede un sistema di quote per la distribuzione degli immigrati e dei rifugiati fra i vari Paesi membri, dicendosi piuttosto favorevole a un'accoglienza su base volontaria.
VARSAVIA (askanews) - Dopo l'Ungheria e la Repubblica ceca, anche la Polonia ha espresso la propria contrarietà al piano europeo che prevede un sistema di quote per la distribuzione degli immigrati e dei rifugiati fra i vari Paesi membri, dicendosi piuttosto favorevole a un'accoglienza su base volontaria.
Su base volontaria
«Non intendiamo dire che non accoglieremo gli immigrati, ma vogliamo essere credibili su questa offerta e dunque mi adopererò, come alcuni dei miei colleghi europi, a favore di una decisione su base volontaria» ha sottolineato la premier polacca Ewa Kopacz.
Solidarietà indispensabile
Kopacz non ha peraltro mancato di ricordare come in questi anni Varsavia abbia tratto profitto dalla solidarietà europea: «Questa solidarietà è indispensabile per coloro che cercano un rifugio e spesso finiscono per trovare la morte nel Mediterraneo, divenuto il più grande cimitero marino».
Anche Gran Bretagna contraria
Oltre alla Polonia e all'Ungheria - il cui premier Viktor Orban ha definito «folle» la proposta europea - anche la Gran Bretagna si è detta contraria al piano di ridistribuzione degli immigrati, che sarà discusso dai Ministri degli Interni dell'Ue il 15 giugno e sottoposto ai capi di Stato e di governo il successivo 30 giugno.
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