27 agosto 2025
Aggiornato 23:30
Il primo ministro indiano si recherà nella Repubblica popolare

L'India a caccia di investimenti in Cina

Narendra Modi, si sa, non è particolarmente amato in Cina e non ama particolarmente la Cina. Ma Pechino è un partner da non sottovalutare, soprattutto quando si tratta di attirare investimenti. Così questa settimana, tra il 14 e il 16 maggio, il primo ministro indiano sarà nella Repubblica popolare, prima di recarsi in Corea del sud.

PECHINO (askanews) - Narendra Modi, si sa, non è particolarmente amato in Cina e non ama particolarmente la Cina. Ma Pechino è un partner da non sottovalutare, soprattutto quando si tratta di attirare investimenti. Così questa settimana, tra il 14 e il 16 maggio, il primo ministro indiano sarà nella Repubblica popolare, prima di recarsi in Corea del sud.

Ricevuto da Xi Jinping
Modi sarà ricevuto dal presidente cinese Xi Jinping, che è stato ospite del capo di governo indiano a settembre nel suo stato del Gujarat. Ma, prima, si recherà nella provincia dello Shanxi, quella di origine di Xi, per rendere la cortesia al capo di stato cinese.

Rilanciare gli investimenti
Il capo del governo indiano incontrerà i capi di importanti imprese cinesi a Shanghai per concretizzare la sua promessa elettorale di rilanciare gli investimenti stranieri nelle infrastrutture di trasporto, che in India sono scadenti. «Credo fermamente che questa visita in Cina rafforzerà la stabilità, lo sviluppo e la prosperità in Asia» ha scritto Modi sul suo profilo in Sina Weibo, il Twitter cinese.

A caccia di investimenti stranieri
Nonostante sia un nazionalista intransigente, Modi sta cercando di ammorbidire le sue posizioni per cercare di attirare investimenti da Stati uniti, Giappone, Germania. Ma non è insensibile anche al grande potenziale dei capitali cinesi. India e Cina sono in conflitto sul tracciato delle loro frontiere in due regioni e Nuova Delhi ha mostrato preoccupazione per la sempre più incisiva influenza di Pechino in Asia meridionale. Tuttavia Modi ultimamente ha assunto un tono pragmatico.

Cooperazione economica India-Cina
In una recente intervista sul settimanale Time, il primo ministro indiano ha riconosciuto che la Cina ha «il diritto» di cercare una più grande influenza e che i due paesi hanno mostrato negli ultimi decenni «grande maturità» e cercano «una cooperazione economica». Il premier cinese Li Keqiang, dal canto suo, ha detto che "la questione delle frontiere è un problema ereditato dalla storia" e ha detto che si tratta di una questione «difficile».

Sfiducia latente tra i due Paesi
Punchok Stobdan, esperto di questioni cinesi presso l'Istituto di studi e analisi sulla difesa di Nuova Delhi, la «sfiducia» tra i due paesi resta latente e Modi abbozza perché sa di avere poco da guadagnare in uno scontro. «La Cina è il nostro immediato vicino e quindi l'India ha ragioni importanti per mostrarsi aperta a Pechino», ha detto Stobdan. «E' - ha aggiunto - un approccio molto pragmatico di comprendere e riconoscere la potenza cinese piuttosto che cercare di entrare in competizione con loro. La cooperazione con la Cina è la necessità del momento per l'India».

Cina principale partner commerciale dell'India
Li Keqiang ha chiarito al settimanale indiano India Today che la Cina è pronta «ad approfondire la sua partnership strategica e di cooperazione», così come le relazioni economiche, con la creazione di due parchi industriali cinesi in India. «La cooperazione economica tra la Cina e l'India è un immenso tesoro che resta da scoprire», ha sostenuto ancora il capo del governo di Pechino. La Cina è il principale partner commerciale dell'India, con un interscambio annuo che raggiunge i 70 miliardi di dollari. La bilancia commerciale è sbilanciata a favore di Pechino, con un deficit per Nuova Delhi di 38 miliardi di dollari.