17 agosto 2025
Aggiornato 10:30
La città guarda in faccia il suo passato

A Monaco apre il museo sui crimini del nazismo

Monaco è stata la culla del nazismo. Ma, a 70 anni dalla sconfitta del Terzo Reich e nello stesso giorno in cui si suicidò Adolf Hitler, anche la città della Baviera avrà un museo dove verranno ricordati i crimini del nazismo. Un'esposizione permanente su quattro piani mostrerà lo sviluppo e la caduta nel nazismo nella città.

MONACO (askanews) - Monaco è stata la culla del nazismo. Ma, a 70 anni dalla sconfitta del Terzo Reich e nello stesso giorno in cui si suicidò Adolf Hitler, anche la città della Baviera avrà un museo dove verranno ricordati i crimini del nazismo.

Cerimonia di inaugurazione
Veterani statunitensi e sopravvissuti all'Olocausto, assieme a personalità politiche come la ministra federale della Cultura Monika Gruetters, prenderanno parte alla cerimonia d'inaugurazione dell'edificio nel cuore della città.

Per Monaco è stato difficile accettare il passato
Per il direttore dell'istituzione Winfried Nerdinger, figlio d'un membro della resistenza locale, è chiaro che Monaco ci ha messo troppo tempo a guardare in faccia al suo passato. «Per Monaco è stato più difficile che per le altre città della Germania, perché era una città più caratterizzata rispetto a qualsiasi altra città» ha detto. «E' qui - ha aggiunto - che tutto è cominciato».

Esposizione permanente su quattro piani
Nerdinger ha spiegato che il principale obiettivo del «Centro di documentazione sulla storia del nazional-socialismo» è quello di mostrare come Monaco, che si presenta come terra di tolleranza con la sua ricca scena artistica e con i suoi «Biergarten», si è progressivamente piegata alla perversione nazista. L'esposizione permantente, su quattro piani, presenta in tedesco e inglese fotografie e video che ricordano l'epoca, dalle grandiose parate militari alla distruzione della città per i bombardamenti alleati. Nerdinger intenzionalmente ha rifiutato di mettere in esposizione uniformi naziste a stendardi giganti con le croci uncinate, per evitare un'enfatizzazione dell'estetica nazista. Invece, il visitatore potrà attardarsi su una poesia vergata a mano e macchiata di sangue, che è stata ritrovata nella tasca del resistente Albrecht Haushofer, la cui esecuzione avvenne poco prima della fine della guerra.