28 marzo 2024
Aggiornato 22:30
Feroci i combattimenti in corso

In Libia si combatte per controllare gli snodi dei migranti

In Libia da 24 ore si combatte per il controllo di una caserma militare strategica, punto di passaggio dei rifornimenti alle milizie islamiste tra la capitale Tripoli e la parte occidentale del Paese. Ma la lotta si intensifica in corrispondenza della base militare Al Watiya, punto di partenza per i viaggi della morte.

TRIPOLI (askanews) - In Libia da 24 ore si combatte per il controllo di una caserma militare strategica, punto di passaggio dei rifornimenti alle milizie islamiste tra la capitale Tripoli e la parte occidentale del Paese. L'eventuale caduta di questa caserma nelle mani delle forze fedeli al governo «laico» di Tobruk, secondo la tv al Arabiya, spalancherebbe la strada verso il controllo di tutto il litorale nord-occidentale del Paese nordafricano, dal quale parte la stragrande maggioranza delle imbarcazioni che portano i migranti clandestini verso l'Europa attraverso il Mediterraneo.

Feroci combattimenti
Parlando ai microfoni dell'emittente «Al Arabiya», Mohammed al Saem, vice comandante delle Brigate 166 dell'esercito fedele al governo di Tobruk, riconosciuto dalla comunità internazionale, ha affermato che «l'esercito sta conducendo feroci combattimenti nella zona di al Hashan per il controllo della sede del comando della Brigata 27» che si trova a metà strada tra Tripoli e la città di al Zawiyah. Al Zawiyah si trova sulla striscia del litorale lunga 120 chilometri tra Tripoli a est e Zuwara a ovest, controllata dalle milizie islamiste, al centro della zona dove si ritiene si trovino i principali punti di raccolta e di partenza dei migranti clandestini verso l'Europa.

Tensione legata alle voci europee di intervento militare?
Non è chiaro se i combattimenti intensificatisi nelle ultime ore siano da legare alle voci che arrivano dall'Europa circa un intervento militare per bloccare la migrazione clandestina, ma intanto è proprio su quel litorale che si combatte con più ferocia. Per esempio, sempre oggi, l'esercito nazionale libico fedele al governo laico di Tobruk, ha conquistato «completamente» la zona di al Zahara, ad appena 14 chilometri da sud-ovest della capitale del governo islamico Tripoli, come ha riferito alla tv satellitare «al Arabiya» una fonte militare dell'esercito nazionale, secondo il quale le forze pro-Tobruk hanno «preso sotto il loro totale controllo anche lo strategico incrocio stradale denominato 'Polizia Militare' che porta fino al centro della capitale».

La lotta si intensifica nei punti di partenza dei migranti
Sempre oggi, sono ripresi i combattimenti per il controllo di «Al Watiya», importante base militare che si trova a circa 50 chilometri a sud della città di Zuwara, principale punto di raccolta e di partenza nella parte occidentale della Libia per i «viaggi della morte» dei migranti verso l'Europa attraverso il mare del Mediterraneo. La base, controllata ancora dalle forze fedeli al governo «laico» di Tobruk, è stata attaccata alle prime ore di oggi dalle milizie islamiste che fanno capo al governo di Tripoli, le quali hanno «realizzato oggi progressi in direzione della base a danno delle milizie di al Zintan» fedeli al governo di Tobruk, come ha detto il comandante delle milizie attaccanti al Taher al Ghrabli, citato dal quotidiano panarabo «Al Quds al Arabi»«La ripresa dei combattimenti è avvenuta dopo che le forze di al Zintan hanno bombardato le città di al Zawiyah (30 chilometri a ovest della capitale Tripoli) e la zona montuosa di Gherian dove sono caduti numerosi missili Grad causando gravi danni materiali», ha aggiunto il comandante. Inoltre, «anche la zona di Warshfana, nei pressi di Tripoli, è, dalle prime ore di oggi teatro di violenti combattimenti a causa dei tentativi delle milizie di al Zintan di avanzare verso i punti di concentramento delle milizie» islamiste che fanno capo al governo di Tripoli.