29 marzo 2024
Aggiornato 15:00
Presidenziali USA 2016

Rubio e Bush: amici-rivali su latinoamericani e immigrazione

Marco Rubio ha assicurato che la sua candidatura non cambierà il rapporto con il mentore e amico Jep Bush. Ma i due amici, di fatto, si contendono ampie fette comuni di elettorato, soprattutto gli immigrati, i latinoamericani e lo Stato della Florida.

NEW YORK (askanews) - Le candidature di Marco Rubio - ufficiale da ieri - e Jeb Bush - considerata quasi certa dagli addetti ai lavori - per la nomination repubblicana per le prossime presidenziali statunitensi sembrano destinate a rompere un rapporto molto stretto instaurato negli anni tra il senatore e l'ex governatore della Florida.

Rubio: con Jeb Bush saremo sempre amici
Pubblicamente, Rubio ha affermato che «Jeb e io saremo sempre amici», in un'intervista a Npr News. «Ho una grandissima ammirazione per lui come persona, per quello che ha fatto come governatore, ed ho un affetto personale che non cambierà». Rubio ha ribadito un concetto che aveva già espresso quando non era certo di candidarsi, spiegando i motivi che lo avrebbero spinto a presentarsi: «Correrò per la Casa Bianca - ha detto, dopo la candidatura ufficiale di ieri - perché credo fortemente di avere qualcosa da offrire al Paese», non per andare contro gli altri candidati. La candidatura di Rubio, che molti consideravano poco probabile proprio per l'ingombrante presenza di Bush, suo mentore negli anni iniziali della sua carriera come deputato del parlamento statale, «non avrà un impatto sul nostro rapporto e non cambierà il sentimento reciproco».

Si contendono quasi lo stesso elettorato
I due «amici», pur non rivolgendosi esattamente allo stesso elettorato repubblicano - visto che Bush sarà probabilmente il candidato meno conservatore in lizza per la nomination del Grand Old Party e che Rubio, invece, piace anche al Tea Party - si scontreranno per ottenere i voti della Florida, il terzo Stato come numero di delegati assegnati per le primarie repubblicane e di 'grandi elettori' alle presidenziali. E, soprattutto, dei latinoamericani, che saranno poi decisivi alle elezioni presidenziali contro il candidato democratico.

I repubblicani avanzano su immigrazione e elettorato latino
Rubio è figlio di una coppia di immigrati cubani, la cui candidatura è la personificazione del sogno americano; Bush, invece, sostiene una riforma dell'immigrazione che favorisca i milioni di immigrati che vivono e lavorano negli Stati Uniti, da anni, senza documenti, e ha sposato una donna messicana. Entrambi parlano spagnolo, potendosi così direttamente rivolgere agli elettori latinoamericani. Le primarie in Florida, comunque, non sono tra le prime in programma e, nel frattempo, Bush e Rubio competeranno in Stati dove l'elettorato latinoamericano è ininfluente e il tema della riforma dell'immigrazione certamente non tra i più interessanti per la popolazione. Presentarsi alle primarie con Bush, Rubio e un altro latinoamericano, Ted Cruz, figlio di un immigrato cubano e di una statunitense, sembra comunque già un passo avanti per un partito, quello repubblicano, estremamente penalizzato alle elezioni tra i latinoamericani. Nel 2012, quando rappresentavano il 10% dell'elettorato, il 71% votò per Barack Obama, il 27% per Mitt Romney.