12 ottobre 2025
Aggiornato 11:00
Rapporto dell'AEE

In Europa buona la qualità delle acque di balneazione

Nonostante lo stato preoccupante degli ecosistemi marittimi e fluviali, il 94,7% delle 22mila zone sottoposte al controllo dell'Ue rispondono alle norme di qualità minime per la balneazione

BRUXELLES - Nonostante lo stato preoccupante degli ecosistemi marittimi e fluviali, il 94,7% delle 22mila zone sottoposte al controllo dell'Ue rispondono alle norme di qualità minime per la balneazione: è quanto si legge nel rapporto annuale dell'Agenzia Europa per l'Ambiente (Aee).

Il precedente rapporto dava una percentuale del 94%; in aumento anche le acque di «qualità eccellente», passate dal 79% all'82,6%: sopra la media europea vi sono 12 Paesi, fra cui Cipro e Lussemburgo (100% di «eccellenza») seguite da Malta (98,9%), Croazia (94,9%), Grecia (93,2%), Germania (89,9%) e l'Italia (5.511 zone balneari, 87,2%).

Viceversa, sei Paesi hanno visto aumentare il numero dei siti di qualità «insufficiente» (che rappresentano il 2% del totale europeo), tra cui la Francia (3,5%) e la Spagna (3%); i problemi più gravi si registrano nella costa adriatica italiana, in quella atlantica spagnola, nel Baltico e nelle acque fluviali del centro della Francia. Un'involuzione che secondo il rapporto è dovuta soprattutto ai cambiamenti climatici, dato che l'Ue ha cessato di sversare nelle acque balneabili «grandi quantità di acque residuali»: sono piuttosto le forti pioggie e le inondazioni a rappresentare un rischio, trasportando i batteri presenti nei terreni agricoli ed esondare i sistemi di fognatura.