Gli Usa accusano 5 militari cinesi di spionaggio, Pechino replica: «Assurdo»
Il ministero cinese degli Affari Esteri ha convocato l'ambasciatore statunitense. Il vice ministro degli Affari esteri Zheng Zeguang ha trasmesso ieri sera «una protesta solenne» al diplomatico statunitense Max Baucus. La Cina ha definito le accuse costruite su «fatti creati ad arte» che «mettono in pericolo la cooperazione e la fiducia reciproca»
PECHINO - Il ministero cinese degli Affari Esteri ha convocato l'ambasciatore statunitense a Pechino dopo l'accusa di «spionaggio informatico ed economico» rivolta dagli Stati Uniti a cinque militari cinesi. Il vice ministro degli Affari esteri Zheng Zeguang ha trasmesso ieri sera «una protesta solenne» della Cina all'ambasciatore Max Baucus, dopo che un giudice della Pennsylvania ha incriminato cinque militari cinesi di avere violato «segreti» statunitensi nel periodo tra il 2006 e il 2014. Secondo il Washington Post, lo spionaggio informatico cinese sarebbe costato all'economia Usa tra 24 e 120 miliardi di dollari all'anno.
PECHINO, ACCUSE ASSURDE - Pechino ha definito le accuse «assurde», costruite su «fatti creati ad arte» che «mettono in pericolo la cooperazione e la fiducia reciproca». La Cina ha inoltre accusato gli Stati Uniti di «ipocrisia». «Da WikiLeaks alla vicenda Snowden, l'ipocrisia degli Stati uniti e il suo ricorso a due pesi e due misure in materia di sicurezza informatica sono da tempo chiaramente in evidenza», ha commentato il ministero in un comunicato pubblicato sul suo sito Internet.
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