«Notte dei lunghi coltelli» in Ucraina, mentre Obama visita Europa
La visita in Europa del presidente Obama si conclude oggi con incontri a Roma e Vaticano. In tutti gli incontri precedenti la questione centrale era la crisi in Ucraina. Per una settimana il presidente americano ha cercato di persuadere l’Europa a punire la Russia per la Crimea. L’Europa ha ascoltato, ma non ha voluto imporre le sanzioni
La visita in Europa del presidente Obama si conclude oggi con incontri a Roma e Vaticano. In tutti gli incontri precedenti la questione centrale era la crisi in Ucraina. Per una settimana il presidente americano ha cercato di persuadere l’Europa a punire la Russia per la Crimea. L’Europa ha ascoltato, ma non ha voluto imporre le sanzioni.
Il momento centrale della visita di Obama e’ stato il suo discorso a Bruxelles la sera del 26 marzo. La Casa bianca ha presentato questo intervento quasi come una nuova dottrina di politica estera. E’ sempre interessante paragonare i discorsi dei presidenti americani fatti a
Washington con quelli che fanno in Europa. Obama ha parlato molto della storia, spesso travisando la verita’, dei suoi sforzi per la pace, dell’unita’ atlantica. Ha esortato anche all’isolamento della Russia, ma le parole »pesanti» all’indirizzo di Mosca in relazione alla Crimea sono state molto meno numerose di quello che si poteva attendere. Di solito, quando parla a Washington, Obama non risparmia la Russia.
Quello che sorprende di piu’ e’ che il presidente Obama ha in sostanza ricordato gli accordi del 21 febbraio tra l’opposizione e il presidente Yanukovych, dicendo che i contenuti piu’ importanti di questi accordi devono essere rispettati. Obama ha dichiarato che per garantire la stabilita’ nella regione e’ necessario il dialogo tra la Russia e il governo ucraino con la partecipazione della comunita’ internazionale.
Ci vogliono degli osservatori che devono garantire la tutela dei diritti di tutti gli ucraini. Ci vogliono le riforme costituzionali e le elezioni libere e giuste di questa primavera.
Tra le altre cose, gli accordi del 21 febbraio prevedevano tutte le cose di cui ha parlato il presidente americano, solo che le elezioni dovevano tenersi non in primavera, ma in dicembre.
Il presidente Obama ha detto anche che e’ assurdo ritenere che in Ucraina gli USA appoggino i neonazisti. L’ironia della sorte ha voluto che proprio nei giorni in cui Obama si trovava in Europa il governo ucraino iniziasse un’operazione paragonabile alla «notte dei lunghi coltelli»: le autorita’ di Kiev hanno cominciato l’eliminazione fisica degli ex alleati, combattenti del «Settore Destro».
Ricordiamo che nel 1934, per ordine di Hitler, le SS sterminarono i vertici delle SA, squadre d’assalto naziste, che erano uscite da sotto il controllo. L’operazione oggi e’ conosciuta, appunto, come «notte dei lunghi coltelli». A proposito, quest’anno ricorrono esattamente 80 anni da quella sanguinosa strage.