20 aprile 2024
Aggiornato 11:00
Esteri

Violenze e debole affluenza macchiano le elezioni in Kosovo

Era la prima volta dalla secessione dalla Serbia (nel 2008 ) che un voto in Kosovo vedeva la partecipazione anche dei serbi kosovari. E le difficoltà sono state evidenti. Ma ieri, notizie di intimidazioni e minacce hanno accompagnato le operazioni di voto

KOSOVSKA MITROVICA - Violenze, intimidazioni e minacce tra serbi hanno segnato le elezioni amministrative che si sono tenute ieri in Kosovo, in particolare a Kosovska Mitrovica, la principale città del nord kosovaro, simbolo della difficoltà di trovare una pacifica convivenza tra la minoranza serba e la maggioranza albanese del Kosovo. Inoltre, su queste elezioni considerate un test per l'accordo serbo-kosovaro mediato dall'Ue, e presentato alle parti come condizione per l'avvicinamento all'Europa - sia della Serbia che per il Kosovo - pesa il dato di un'affluenza molto debole nelle zone serbe. Alle 15 di ieri, ovvero a quattro ore dalla chiusura dei seggi, il tasso di partecipazione in queste aree non superava il 13%.

Era la prima volta dalla secessione dalla Serbia (nel 2008 ) che un voto in Kosovo vedeva la partecipazione anche dei serbi kosovari. E le difficoltà sono state evidenti. Ma ieri, notizie di intimidazioni e minacce hanno accompagnato le operazioni di voto. Esponenti di gruppi di estrema destra come Obraz e Dveri, presenti ai seggi, hanno inveito contro i serbi che si recavano alle urne, con oltraggi, e in alcuni casi filmando gli elettori. E si sospetta che vi siano queste formazioni estremiste dietro una grave aggressione in un seggio a Mitrovica, dove una donna è rimasta seriamente ferita.

Dopo vari incidenti, il portavoce dell'Osce in Europa, Nikola Gaob, ha riferito che l'organizzazione aveva deciso il ritiro dalla città per ragioni di sicurezza.

Belgrado aveva esortato i 40.000 serbi che vivono nel Nord del Kosovo - regione che confina con la Serbia e su cui Pristina tuttora non ha alcun controllo - a partecipare al voto e il premier serbo Ivica Dacic ha denunciato ieri «le minacce e gli appelli al boicottaggio, che mettono in pericolo la sopravvivenza dei serbi in Kosovo». Una delle conseguenze del mancato voto serbo, infatti, potrebbe essere l'arrivo di rappresentanti albanesi alla guida delle municipalità serbe: i partiti kosovari hanno infatti presentato liste in tutte le circoscrizioni del Nord.

Per la Serbia, che spera di avviare presto negoziati di adesione all'ue. il buon svolgimento delle operazioni di voto era stato presentato peraltro una delle condizioni per continuare il processo di integrazione con l'Unione.