19 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne

150 milioni di bambine stuprate ogni anno

E' quanto denuncia il presidente del Coordinamento di associazioni di solidarietà e Cooperazione Internazionale, Solidarietà e Cooperazione Cipsi, Guido Barbera: E' la prima causa di morte e invalidità per le donne fra 16 e 44 anni

ROMA - Nel mondo 140 milioni di bambine e donne hanno subito una qualche forma di violenza e ogni anno vengono stuprate 150 milioni di bambine. E' quanto denuncia il presidente del Coordinamento di associazioni di solidarietà e Cooperazione Internazionale, Solidarietà e Cooperazione Cipsi, Guido Barbera, nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Prima causa di morte e di invalidità per le donne tra i 16 e 44 anni - «Numeri agghiaccianti, che danno la misura dell'emergenza e della portata di questi fenomeni - continua Barbera - tanti, troppi sono ancora i crimini a cui le donne sono sottoposte, dall'uso dello stupro come arma di guerra alla violenza domestica, dal traffico del sesso alle mutilazioni genitali femminili». Barbera invita quindi a fare della giornata del 25 novembre «l'occasione per un impegno concreto a eliminare le tante forme di discriminazione e violenza a cui le donne sono quotidianamente sottoposte in ogni parte del mondo», ricordando che «la prima causa di morte e di invalidità nel mondo per le donne tra i 16 e i 44 anni sono le violenze subite».
«In particolare, vogliamo denunciare con forza il fenomeno della tratta - conclude - che coinvolge tante, troppe donne. In Italia giungono soprattutto dall'Africa subsahariana. Sono tra le 8.000 e le 10.000 le donne nigeriane vittime di tratta rilevate nel nostro paese. Mediamente hanno un'età che va dai 17 ai 30 anni. Molte di loro avevano un lavoro o erano studentesse. Circa il 70% di queste donne sono prostitute in strada. Altre vengono ingaggiate dai trafficanti in lavori legali, come cameriere, ballerine, collaboratrici domestiche, massaggiatrici, ma poi sono costrette a offrire prestazioni sessuali per aumentare i guadagni dei trafficanti».