Arrestato uomo sospettato di aver sparato alla Casa Bianca
Il ventunenne dell'Idaho Oscar Ramiro Ortega-Hernandez è stato fermato dalla Polizia di Stato. Secondo la ricostruzione del Secret Service, i colpi sono stati sparati da una distanza dai 540 ai 730 metri. Al momento degli spari il presidente Obama e la first lady Michelle non si trovavavo alla Casa Bianca
WASHINGTON - E' stato arrestato l'uomo sospettato di aver sparato contro la Casa Bianca venerdì scorso. Il ventunenne dell'Idaho Oscar Ramiro Ortega-Hernandez è stato fermato dalla polizia di stato della Pennsylvania in un hotel nei pressi di Indiana alle 12,35 di pomeriggio (le 18,35 in Italia).
Venerdì sera il Secret Service, l'agenzia che si occupa della sicurezza personale del presidente degli Stati Uniti, aveva ritrovato un proiettile conficcato in una finestra blindata della residenza presidenziale e un altro all'esterno della Casa Bianca.
Poco dopo, a qualche isolato dalla Casa Bianca il Secret Service aveva ritrovato l'auto abbandonata dallo sparatore che aveva preferito proseguire la fuga a piedi. Poco più in là, all'angolo tra 23rd Street e Constitution Avenue gli agenti avevano anche ritrovato il fucile semiautomatico utilizzato contro la residenza presidenziale. Una volta ritrovati gli indizi era subito partita la caccia all'uomo che ha portato all'arresto di oggi. Ortega ha già avuto problemi con la giustizia in passato, con precedenti penali in Idaho, Texas e Utah per droga, violenza domestica, resistenza a pubblico ufficiale e aggressione contro un poliziotto.
Prima dell'incidente alla Casa Bianca Ortega era già stato fermato dalla polizia della contea di Arlington, in Virginia, dopo che alcune persone avevano segnalato il suo «comportamento sospetto». Ma poiché non era stato commesso alcun crimine l'uomo non era stato trattenuto. Al momento non è ancora noto il motivo per cui l'uomo ha sparato contro la Casa Bianca e la cosa «non sarà chiara fino a quando non gli parleremo», ha detto il sergente David Schlosser, coinvolto nelle indagini, in un'intervista al New York Times.
Secondo la ricostruzione del Secret Service, i colpi sono stati sparati da una distanza dai 540 ai 730 metri a sud della Casa Bianca, appena al di fuori del perimetro di sicurezza esterno, in un punto aperto al pubblico, ma costantemente sorvegliato dal Secret Service. L'agenzia ha confermato che non ci sono stati disservizi venerdì sera, ma ha aggiunto che «vaglierà come migliorare la sorveglianza».
Al momento degli spari il presidente Barack Obama e la first lady Michelle non si trovavano alla Casa Bianca, ma a San Diego, in parteza per partecipare alla conferenza dell'Apec (Asia-Pacific Economic Cooperation) alle Hawaii.
L'ultima volta che dei proiettili hanno colpito la Casa Bianca è stata nel 1994 quando sei dei colpi pistola avevano penetrato una finestra al primo piano della residenza presidenziale raggiungendo la State Dining Room, la più grande delle due sale da pranzo della Casa Bianca. All'epoca il presidente Bill Clinton, la first lady Hillary e la figlia Chelsea stavano dormendo al piano superiore, ma non c'era stato nessun ferito.
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