24 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Ore di alta tensione in Turchia

Turchia: dirottamento traghetto, la Guardia costiera segue a distanza

I pirati sarebbero quattro, uno per altre fonti. Il capitano ha consegnato la nave senza opporre resistenza. Il Ministro dei trasporti Binali Yildirim: i sequestratori hanno ammesso di essere curdi

ISTANBUL - Ore di alta tensione in Turchia. La guardia costiera sta seguendo a distanza il traghetto sequestrato intorno alle 18.45 turche, le 17,45 italiane, mentre si recava da Izmit a Karamursel, alle porte di Istanbul e nella parte asiatica della Turchia.
Stando a una prima ricostruzione, quattro sequestratori, secondo altre fonti uno solo, hanno fatto irruzione nella cabina di pilotaggio. Il capitano ha consegnato la nave senza opporre resistenza. Stando sempre alle prime notizie diffuse dalle emittenti turche, sul traghetto ci sono 17 persone più 4 membri dell'equipaggio. Ai passeggeri è stato sequestrato il cellulare e impedito di mettersi in contatto con i amici e familiari.

Sequestratori membri del PKK - Il sindaco di Kocaeli, Ibrahim Karaosmanoglu, ha dichiarato che i sequestratori si sono detti membri del Pkk, il Partito dei lavoratori del Kurdistan, organizzazione separatista che dal 1984 lotta per la creazione di uno stato indipendente. Secondo fonti non confermate a bordo della nave ci sarebbe una bomba.
L'imbarcazione è seguita a distanza da 3 navi della guardia costiera ed è sorvolata da due elicotteri.

Ministro: I pirati si dicono curdi - I sequestratori che si sono impadroniti d'un traghetto turco nel tardo pomeriggio nel mare di Marmara hanno affermato di essere curdi. Lo ha detto in diretta televisiva sulla Ntv il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti, Binali Yildirim.
«Stiamo seguendo l'evolversi della situazione con attenzione - ha detto Yidirim - i sequestratori hanno ammesso di essere curdi. Adesso l'imbarcazione naviga a zig zag per il mar di Marmara senza una rotta precisa».