16 aprile 2024
Aggiornato 07:00
La protesta degli «Indignati»

Cortei per la «Robin Hood Tax» dalla Nuova Zelanda agli USA

Nuova giornata di proteste globali oggi in diverse città del mondo. Manifestano per tassare transazioni finanziarie in vista G20

NEW YORK - Nuova giornata di proteste globali oggi in diverse città del mondo, con manifestazioni a favore di una Robin Hood tax sulle transazioni finanziarie, in vista del G20 di Cannes la prossima settimana: mobilitazioni sono previste dalla Nuova Zelanda, dove i manifestanti nella città di Auckland hanno deciso di marciare su Queen Street - sede di diverse banche del Paese - protestando anche contro i cambiamenti climatici, agli Stati uniti, dove l'iniziativa coincide con l'82esimo anniversario del crollo di Wall Street che diede inizio alla Grande Depressione.

Anche in Europa si prevedono alcune mobilitazioni, in particolare a Francoforte, sede della Banca centrale europea, dove stanno manifestando circa 2000 persone, e a Berlino, dove almeno un migliaio di manifestanti stanno marciando dal municipio verso la ex ambasciata americana. A Edimburgo gli occupanti di St Andrew Square, cuore finanziario della capitale scozzese, si uniscono a manifestanti da altre città per una marcia a favore degli obiettivi dell'Ong-campagna robinhoodtax.org : la tassazione di strumenti finanziari e derivati con un'aliquota dello 0,05%, minima ma capace di raccogliere «miliardi» per combattere la povertà, aiutare i Paesi in via di sviluppo e combattere i cambiamenti climatici.

A New York, gli indignati di Occupy Wall Street travestiti da Robin Hood hanno organizzato una protesta per spiegare ai loro Merry Men (i briganti seguaci dell'eroe popolare inglese) i dettagli della tassazione proposta. E' prevista anche una nuova marcia sulle sedi delle grandi banche americane per poi, alle 13 (le 19 in Italia) fare marcia sulla sede della borsa newyorkese.
Stando al sito della rivista canadese Adbusters, lo scopo della marcia è di «mandare un messaggio» ai leader mondiali presenti al G20. Gli occhi saranno puntati anche sulla California, dove ieri ci sono stati 60 arresti a San Diego e martedì scorso il violento sgombero di centinaia di manifestanti a Oakland ha provocato un ferito grave: il regista Michael Moore, sostenitore della protesta, è volato da New York a Oakland ieri per animare i manifestanti.

A Toronto, in Canada, i manifestanti si uniranno ad altri cortei a favore dei diritti dei disabili e della minoranza Tamil dello Sri Lanka. Infine in Israele, i manifestanti si riuniranno in serata a Piazza Yitzhak Rabin a Tel Aviv, al grido di «Torniamo in Piazza». Gli 'indignati' israeliani chiedono al governo di benjamin Netanyahu di «annullare la legge finanziaria 2012 e sostiturla con un bilancio che tanga conto delle esigenze della popolazione». Netanyahu, incalzato dalla protesta della scorsa estate, ha adottato delle proposte di riforma per abbassare il costo della vita e degli alloggi, che i manifestanti hanno però giudicato insufficienti.