1 dicembre 2023
Aggiornato 20:30
Si è concluso questa mattina

Afghanistan, bilancio dell'attacco a Kabul: 20 morti e 20 feriti

Uccisi stamane gli ultimi due kamikaze. Nove militari NATO feriti. Il Generale Masiello incontra gli studenti di giornalismo di Herat

KABUL - Si è concluso questa mattina, dopo 20 ore l'attacco sferrato ieri dai talebani a Kabul, con l'uccisione da parte delle forze di sicurezza afgane degli ultimi due kamikaze. Lo ha confermato il ministero dell'Interno afgano.
Secondo un ultimo bilancio, sono almeno 20 le persone uccise - undici civili di cui tre bambini - e altre 25 quelle ferite 8sei soldati dell'Isaf). L'attacco dei talebani ha avuto come principali obiettivi il quartier generale della Nato e l'ambasciata statunitense nella capitale afgana.
Gli ultimi due attentatori suicidi sono stati rintracciati in un immobile in costruzione e sono stati uccisi questa mattina, ha detto Siddiq Siddiqi, portavoce del ministero dell'Interno di Kabul. Le forze di sicurezza hanno sequestrato un lancia razzi con 11 proiettili, un mortaio e nove obici, cinque fucili d'assalto Ak-47, un fucile mitragliatore Pk e sette granate.

Il Generale Masiello incontra gli studenti di giornalismo di Herat - Il generale di Brigata Carmine Masiello, comandante del comando Regione Ovest della missione Isaf, ha incontrato oggi, a Camp Arena, sette studenti e sei studentesse di giornalismo dell'Università di Herat accompagnati da tre professori. Nel corso dell'incontro, il generale Masiello, ha voluto sottolineare l'importanza che i giovani ricoprono nel processo di ricostruzione del paese. I giovani rappresentano il presente dell'Afghanistan ma soprattutto il futuro di un Paese desideroso di stabilità e sicurezza.
Sono stati evidenziati i risultati raggiunti fino ad oggi grazie all'efficace sinergia tra forze Isaf e forze di sicurezza afgane, spiegando l'importanza del processo di transizione in atto nel paese che vede la Città di Herat come una delle protagoniste.
Proprio dalla città di Herat il processo di transizione si espanderà gradualmente a tutte le restanti provincie afgane rendendo finalmente gli afgani i soli protagonisti del destino del loro Paese.
Il compito di questi giovani e dei loro colleghi, dopo aver completato gli studi, sarà quello di raccontare il loro Afghanistan, diverso, rinnovato e sempre in evoluzione; un Paese dove le parole sicurezza, democrazia e libertà rappresentano la normalità non la notizia.