24 marzo 2025
Aggiornato 07:30
36enne di Besana Brianza

Arrigoni, attivista e blogger, viveva a Gaza da tre anni

Il cooperante ucciso dai suoi sequestratori a Gaza City era principalmente un attivista per i diritti umani dell'International Solidarity Movement

GAZIA - «Vittorio Arrigoni è principalmente un attivista per i diritti umani dell'International Solidarity Movement»: il volontario italiano ucciso a Gaza dai suoi sequestratori si presentava così nella sua pagina Facebook. Arrigoni, 36enne di Besana Brianza, raccontava di vivere a Gaza da circa tre anni.

Giornalista freelance e blogger attivo (http://guerrillaradio.iobloggo.com/), con Manifestolibri aveva pubblicato un libro sulla sua esperienza nella Striscia intitolato «Gaza Restiamo Umani», già tradotto in 4 lingue. Il suo ultimo post risaliva al 13 aprile: «4 lavoratori sono morti ieri notte per via del crollo di uno dei tunnel scavati dai palestinesi sotto il confine di Rafah - si legge nel blog 'guerrilla radio' - Tramite i tunnel passano tutti i beni necessari che hanno permesso la sopravvivenza della popolazione di Gaza strangolata da 4 anni dal criminale assedio israeliano. Dai tunnel riescono a entrare nella Striscia beni principali quali alimenti, cemento, bestiame».

Nell'ultimo periodo Vittorio Arrigoni stava «aiutando a organizzare la partenza di una imbarcazione dall'Italia con aiuti per i palestinesi di Gaza, una 'Freedom Flotilla' italiana per rompere l'embargo israeliano», come ha raccontato all'agenzia Misna una sua amica.

Ieri, dopo la notizia del suo sequestro, sono immediatamente partiti da blog di attivisti e amici di Arrigoni, diversi appelli per la sua liberazione, come quello di Omar Ghraieb: «Tutti gli amici di Vittorio, qui e ovunque, chiedono ad Hamas di intervenire immediatamente per far liberare Vittorio che lavora duro per aiutare Gaza da tanto tempo. Per favore, preghiamo tutti perché torni a casa sano e salvo».

I movimenti e le associazioni, che avevano convocato per oggi alle 16 dei raduni a Roma e Milano per chiedere la sua liberazione, hanno confermato gli appuntamenti in ricordo del pacifista.