30 luglio 2025
Aggiornato 21:30
Crisi libica

UE e USA, aiuti a ribelli. Road map turca su crisi

Migliaia in fuga da Adjabiya. Ancora scontri a Misurata. Il porto è stato colpito dai razzi delle forze di Gheddafi

TRIPOLI - Europa e Stati Uniti aiuteranno i ribelli libici una volta assodata la buona fede delle loro aspirazioni democratiche, ma tali aiuti non possono contemplare la fornitura di armi o di altro materiale bellico, in applicazione delle risoluzioni approvate dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Sarebbe questo, al momento, il risultato del lavoro compiuto nelle ultime ore dalla diplomazia internazionale, impegnata nei negoziati con il Consiglio nazionale di transizione libico. Un annuncio, quello fatto da una fonte implicata nel dossier libico, che precede di qualche ora la presa di posizione della Turchia. Proprio in serata, infatti, il primo ministro di Ankara, Recep Tayyp Erdogan, ha annunciato, senza fornire dettagli, una «road map» turca per l'uscita dalla crisi ed ha chiesto alle truppe fedeli al colonnello Muammar Gheddafi di ritirarsi dalle città ribelli sotto assedio.
Intanto, l'ex comandante delle forze internazionali in Libia, il generale Carter Ham, ha spiegato in un'audizione al Senato Usa di non ritenere probabile un assalto dei ribelli libici a Tripoli: «Direi che le probabilità sono assai basse», ha sottolineato.

E mentre resta inascoltato l'appello delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco a Misurata, la situazione in Libia sembra in effetti confermare le perplessità del generale. Migliaia fra civili e ribelli stanno fuggendo dalla città di Adjabiya in direzione nord, verso Bengasi, dopo le voci di una imminente offensiva delle forze governative. Nella stessa zona, almeno 13 combattenti dell'opposizione al regime di Muammar Gheddafi sono rimasti uccisi in un raid aereo della Nato.

Anche a Misurata si registrano nuovi combattimenti. «Nel centro della città la situazione è calma, ma il porto è stato colpito dai razzi delle forze di Gheddafi, che vogliono impedire l'arrivo degli aiuti via mare», ha spiegato un portavoce dei ribelli, secondo il quale le forze internazionali hanno condotto delle missioni sopra la città senza tuttavia effettuare bombardamenti. Forte esplosioni sono state avvertite in mattinata anche a Tripoli.