19 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Vertice G8

A Parigi i ministri degli Esteri dibattono su la no-fly zone in Libia

Oggi e domani è il tema caldo della riunione preparatoria. La Lega Araba ha voluto sottolineare di essere assolutamente contraria a un intervento militare, di qualsiasi tipo

PARIGI - La Francia accoglie oggi e domani a Parigi una riunione dei ministri degli Esteri del G8 che sarà dedicata in larga parte alla Libia. Parigi intende fare pressioni perchè sia varata al più presto una «no fly zone» sopra la Libia, a fronte del rapido avanzare delle forze leali a Muammar Gheddafi contro i ribelli nell'est del paese.

La Francia vuole accelerare gli sforzi per creare una no-fly zone sulla Libia, ha detto il ministro degli Esteri, Alain Juppé, plaudendo alla decisione della Lega Araba che ha chiesto l'instaurazione della zona di interdizione al volo sul paese per impedire alle forze di Muammar Gheddafi di bombardare i ribelli.
La Francia è per ora l'unico dei paesi occidentali che ha apertamente riconosciuto come un organo legittimo il Consiglio di Transizione dei ribelli, asserragliati in Cirenaica nell'est della Libia. Venerdì, l'Unione Europea ha solo riconosciuto il Consiglio come un «interlocutore». Una delegazione del Consiglio è stata invece ricevuta all'Eliseo dal presidente, Nicolas Sarkozy.

Sabato la Lega araba ha ufficialmente chiesto al Consiglio di sicurezza dell'Onu di imporre una 'no-fly zone' per fermare le azioni militari contro il popolo libico. La Lega ha però voluto sottolineare di essere assolutamente contraria a un intervento militare, di qualsiasi tipo.
Con l'eccezione della Cina, saranno presenti a Parigi tutti i ministri degli Esteri dei membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, cioè coloro che possono effettivamente decidere se varare la no-fly zone: Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Russia. Ci sarà inoltre l'Italia, che si dice pronta a seguire ogni decisione europea, purchè condivisa di tutti. Ci saranno poi Germania - cruciale per ogni decisione a livello Ue - Canada e Giappone.