Obama cauto con Gheddafi per il timore di ostaggi USA
Critiche al Presidente americano per i toni morbidi usati con il leader libico
WASHINGTON - La cautela della Casa Bianca sulla crisi libica si spiega con il timore dell'amministrazione Usa che cittadini americani possano essere presi ostaggio dal regime di Muammar Gheddafi.
Il portavoce della Casa Bianca Jay Carney ha ammesso, rispondendo a una domanda della Cnn, che il timore per gli americani presenti ancora in Libia è stato «un fattore importante» nella decisione del Presidente Barack Obama di non usare toni duri contro il leader libico. «Il Presidente è ovviamente preoccupato per la sicurezza dei cittadini americani, su questo non c'è dubbio - ha detto Carney - questo è un fattore importante per ogni Paese. E la situazione è diversa in ogni Paese per i cittadini Usa. La protezione di cui godono, per dire, all'Ambasciata, può essere diversa da Paese a Paese. Tutti questi fattori sono importanti nella valutazione di queste situazioni e nella valutazione del Presidente».
Obama è stato criticato per essere stato troppo morbido con Gheddafi. In un editoriale, il Washington Post ha scritto che «finora l'amministrazione non ha voluto condannare direttamente Gheddafi, non gli ha chiesto di lasciare la guida del Paese, nè ha minacciato sanzioni. Invece, ha ripetuto la stessa blanda formula per invocare moderazione e il rispetto dei diritti umani come già fatto in Egitto, Bahrein e in altri Paesi filo-americani».
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