20 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Rimpatri

Libia nel caos, comincia la grande fuga degli stranieri

Voli speciali e di linea per l'Italia. L'aeroporto di Bengasi è fuori uso,ma a Tripoli nella giornata di oggi lo scalo sarà attivo ininterrottamente

ROMA - Con la Libia spaccata in due e praticamente sull'orlo della guerra civile, gli stranieri iniziano a lasciare in massa il paese. L'aeroporto di Bengasi è fuori uso - l'unica pista è stata bombardata - ma a Tripoli nella giornata di oggi lo scalo sarà attivo ininterrottamente.

ITALIA - E' in programma per le 13, dall'aeroporto di Fiumicino, la partenza di un primo volo speciale Alitalia, concordato con la Farnesina per il rimpatrio di connazionali dalla Libia. Lo ha riferito ai giornalisti l'amministratore delegato di Alitalia, Rocco Sabelli.
Il volo speciale, un Boeing 777 da 291 posti affiancherà i voli di linea per consentire in tempi rapidi il rientro degli italiani che hanno intenzione di lasciare Tripoli a causa della guerra civile in corso. Alitalia finora ha messo a disposizione anche un altro volo speciale da 100 posti, su richiesta dell'Eni.
Per il momento, non sono ancora noti invece gli orari e gli scali di partenza e di arrivo del C130 dell'aeronautica militare che dovrà rimpatriare altri 100 connazionali rimasti bloccati in Libia.

FRANCIA - Il governo francese ha deciso l'invio di tre aerei militari a Tripoli per il rimpatrio di tutti quei cittadini francesi la cui presenza in Libia «non sia indispensabile»: lo ha reso noto il Ministero degli Esteri di Parigi.
E' stata data istruzione all'Ambasciata in Libia di informare i nostri cittadini presenti sul posto e di prestare loro assistenza per raggiungere l'aeroporto», si legge in un comunicato diffuso dal Quai d'Orsay. Secondo le stime del Ministero attualmente vi sarebbero circa 500 cittadini francesi presenti sul territorio libico.

EGITTO - Il paese incontra particolari difficoltà ha rimpatriare i suoi oltre un milione e mezzo di cittadini attualmente in Libia. Lo ha detto il ministro degli esteri Ahmed Aboul Gheit incontrando il capo della diplomazia Ue Catherine Ashton. Il governo, ha detto il ministro, ha chiesto ai militari gli aerei per l'operazione ma c'è ancora «l'enorme problema» dell'autorizzazione dalla Libia.

TUNISIA - La compagnia di bandiera tunisina Tunisair attende solo l'autorizzazione libica per proseguire le operazioni di rimpatrio dei cittadini tunisini che si trovano in Libia: lo ha reso noto lo stesso vettore.
Oggi sono previsti sette voli, cinque diretti a Tripoli e due a Sebha, per un totale di 1.175 posti a bordo; secondo la stampa tunisina 600 persone hanno fatto rientro in patria ieri sera per via terrestre.

UCRAINA - Il governo ucraino ha annunciato l'invio di un areo militare per il rimpatrio dei suoi cittadini presenti in Libia: ancora da decidere lo scalo di destinazione, o l'aeroporto di Tripoli o la vicina base militare. Questa mattina un primo gruppo di 170 ucraini - in massima parte personale diplomatico - ha già lasciato il Paese; Kiev stima a un massimo di tremila persone la presenza ucraina in Libia, composta soprattutto da medici e infermieri.

OLANDA - Il ministro della difesa olandese ha deciso l'invio di un aereo militare per rimpatriare i suoi cittadini.

PORTOGALLO E AUSTRIA - Un aereo militare portoghese, arrivato ieri all'aeroporto di Tripoli, ha sgomberato nella notte 114 persone verso una base militare della Nato in Italia. Lo ha annunciato l'agenzia Lusa, che cita una fonte governativa. Nella giornata di ieri era già partito un aereo austriaco.