23 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Portogallo

Cavaco Silva subito rieletto, ma astensione record

Il Presidente uscente ottiene il 52,9% dei voti. Ma il 53,3% non vota. «Priorità immediate» del paese: lotta alla disoccupazione, la riduzione del debito con l'estero e il rafforzamento della competitività dell'economia

LISBONA - Il presidente portoghese Anibal Cavaco Silva è stato rieletto ieri al primo turno delle elezioni presidenziali con il 52,9% delle preferenze; un successo annunciato, quello del capo di stato uscente, che ha avuto la meglio sul socialista Manuel Alegre nonostante il tasso di astensione record del 53,3%. Alegre, che poteva contare sul sostegno del Partito socialista del primo ministro José Socrates e dell'estrema sinistra, si è fermato al 19,7% dei voti; Fernando Nobre, candidato della società civile, ha ottenuto invece il 14,1% delle preferenze. Le schede bianche o nulle hanno superato di poco il 6%.

Preoccupati dall'aumento della disoccupazione (oggi all'11%) e sottoposti a inizio gennaio al terzo piano di austerity in un anno, i portoghesi hanno manifestato scarsa attenzione per una campagna elettorale giudicata fallace e di poco interesse a causa dei poteri limitati attribuiti al capo dello Stato, il cui mandato è di cinque anni.
Ieri sera, Cavaco Silva ha promesso un secondo mandato «attivo», replicando così a chi lo ha accusato di «passività» di fronte alla crisi economica che ha sferzato il paese: il capo dello Stato ha fissato come «priorità immediate» del paese la lotta contro la disoccupazione, la riduzione del debito con l'estero e il rafforzamento della competitività dell'economia.

Indebolito dal peso del debito pubblico (82% del Pil nel 2010) e minacciato dalla recessione, il Portogallo si è impegnato a ridurre il suo disavanzo al 4,6% del Pil entro fine 2011 grazie all'attuazione di una politica rigorosa di austerità, imposta dal governo socialista con l'avallo del Partito social-democratico di Cavaco Silva.
Eletto da meno di un quarto dei 9,6 milioni di elettori, il capo dello Stato ha ribadito che sarà «il presidente di tutti i portoghesi», garantendo la sua «cooperazione leale» al governo socialista e al Parlamento predominato dalla sinistra.