Obama: con i Repubblicani addio riforma finanza
Il Presidente americano lancia l'allarme: «Senza, tutta l'economia è in pericolo»
WASHINGTON - La riforma finanziaria varata dopo la crisi del 2008 a prezzo di grandi sacrifici potrebbe essere stravolta se i repubblicani - come sembrano suggerire tutti i sondaggi - vinceranno le elezioni di midterm negli Stati Uniti del prossimo 2 novembre. A lanciare l'allarme oggi è stato lo stesso presidente americano Barack Obama, nel suo consueto messaggio radiofonico e su internet del sabato.
RISCHI - «Senza una supervisione seria e protezioni di buon senso per i consumatori, tutta l'economia è in pericolo», ha detto il presidente, «non serve a Main Street (metafora per la gente comune, ndr), non serve a Wall Street, non serve a nessuno». Obama ha insistito sulla legislazione passata nonostante la quasi unanime opposizione dei repubblicani: «E' una legge volta a frenare gli accordi segreti e l'azzardo spericolato che ha quasi portato al crollo del sistema finanziario», ha detto, sottolineando che la riforma «contiene le protezioni dei consumatori più forti della storia, per mettere fine a molte commissioni nascoste, ipoteche spazzatura e altre pratiche abusive».
POTERE DI VETO - Un'abrogazione della riforma voluta da Obama è improbabile nei prossimi due anni anche se i repubblicani dovessero vincere le elezioni fra 10 giorni, dato che Obama ha sempre il potere di veto presidenziale. Nella risposta settimanale all'appello del presidente, il senatore repubblicano John Tune ha criticato il piano di stimolo economico di Obama, chiedendo agli americani: «State meglio adesso di due anni fa?«
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