Cia: nostri errori su attentato a Khost
Nel quale persero la vita 7 agenti dei servizi segreti americani
WASHINGTON - Il direttore della Cia, Leon Panetta ha riconosciuto che l'agenzia di intelligence americana ha compiuto gravi errori nell'esaminare la candidatura di un agente segreto giordano, che si rivelò poi un infiltrato di Al Qaida: l'uomo si fece saltare in aria a fine dicembre a Khost, in Afghanistan, uccidendo sette agenti segreti americani.
La commissione incaricata di indagare sull'attentato ha concluso che la Cia non aveva «esaminato in modo approfondito la candidatura e non aveva preso misure di precauzione sufficienti». Presentato come agente doppiogiochista, l'uomo era stato reclutato dai servizi segreti giordani in Afghanistan in collaborazione con gli agenti americani, ma lavorava, in realtà, per Al Qaida.
Dopo le ammissioni di Panetta, i responsabili dei servizi giordani hanno dichiarato di aver comunicato all'epoca alla Cia le loro perplessità sull'informatore.
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