19 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Afghanistan

Holbrooke: grazie Italia per il «lavoro straordinario»

L'inviato speciale di Obama: «Il contributo dei soldati italiani è indispensabile. Sbagliato pensare al 2011 come data del ritiro»

ROMA - Richard Holbrooke ha espresso grande apprezzamento per il contributo degli italiani sul teatro afgano «che hanno fatto un lavoro straordinario» e ha espresso dolore per i soldati italiani caduti in Afghanistan.
Ospite di Lucia Annunziata nel programma In 1/2 ora su Rai3, l'inviato speciale di Obama in Afghanistan e Pakistan ha detto: «Abbiamo un nemico comune. Per questo Italia e Usa, come in passato, continueranno a stare insieme. Gli italiani sono al comando di un settore importante, l'Ovest del paese. Il Paese è minacciato da estremisti che minacciano anche noi, per questo siamo lì», ha spiegato Holbrooke, ricordando le ragioni che hanno portato all'intervento in Afghanistan, gli attentati del settembre 2011.

Sulla natura della missione italiana, Holbrooke ha voluto «lasciare la politica italiana agli italiani». «La situazione in Afghanistan è chiara. I talebani attaccano le forze della Nato e le forze della Nato devono difendersi. Gli italiani si stanno comportando con grande capacità. Quando sanno che sono attaccati devono difendersi e prendere tutte le misure necessarie. Lascio agli italiani decidere la natura dell'impegno, ma è indispensabile il loro contributo».
Una posizione condivisa anche dall'inviato speciale in Afghanistan e Pakistan del governo italiano: «Non cambia la natura della nostra missione. Se attaccati rispondiamo» ha detto l'ambasciatore Massimo Iannucci, anch'egli ospite della trasmissione, pur riconosciuto comunque che «certamente è accresciuta pressione nei nostri confronti».

La presenza dei contingenti stranieri in Afghanistan sarà necessaria fino al 2014 ed è sbagliato pensare al 2011 come all'anno di un ripiegamento massiccio delle forze internazionali, anzi probabilmente bisognerà restare fino al 2014. E' questa la valutazione dell'ambasciatore Richard Holbrooke, secondo il quale anche dopo il 2014 dovrà esserci un impegno continuo nei confronti dello sviluppo economico e della sicurezza dell'Afghanistan.
Secondo Holbrooke «ci sono stati degli equivoci sulle date». Il presidente Obama aveva annunciato che avrebbe rivisto la politica nel teatro afgano entro la fine dello scorso anno e ha poi detto «che entro luglio del 2011 vi sarà l'inizio di una riduzione molto graduale delle forze americane sulla base delle condizioni. Ogni Paese dell'Alleanza farà altrettanto, con consultazioni molto strette». L'inviato di Obama ha detto di non sapere cosa verrà annunciato a Lisbona (dove si svolgerà a novembre il vertice dell'Alleanza atlantica, ndr.), ma è certo che «è sbagliato pensare al 2011 come data di ritiro. Il 2011 sarà l'inizio di una riduzione attenta delle forze di combattimento. Siamo convinti che non possiamo ripetere gli errori del passato e anche dopo il 2014 dovrà esserci un impegno continuo per lo sviluppo economico e sociale dell'Afghanistan da parte della comunità internazionale».

Riunione a Roma - Holbrooke parteciperà domani a Villa Madama, a Roma, alla riunione a porte chiuse degli Alti rappresentanti speciali per l'Afghanistan e il Pakistan con i delegati di oltre 50 Paesi. Alla conferenza sarà presente il generale americano, David Petraeus, comandante delle forze Isaf in Afghanistan. A chiudere i lavori saranno il ministro degli Esteri, Franco Frattini, e il collega afgano, Zalmai Rassoul.