19 aprile 2024
Aggiornato 07:00
Sumatra

Il vulcano Sinabung fa registrare l'eruzione più violenta

Il fumo e la cenere hanno raggiunto un'altezza di cinque mila metri che ha investito dei villaggi fino a 25 chilometri di distanza dalla base

TANAH KARO - Il vulcano Sinabung, sull'isola indonesiana di Sumatra, nelle ultime ore ha fatto registrare la più violenta eruzione dal suo risveglio, avvenuto il 29 agosto scorso, dopo 400 anni di quiescenza. Il vulcano ha proiettato in aria una colonna di fumo e cenere che ha raggiunto i 5mila metri d'altezza e che ha investito dei villaggi fino a 25 chilometri di distanza dalla base.
Dal risveglio del vulcano, oltre 20mila persone, che abitano in un raggio di sei chilometri, sono state costrette a sgomberare. Il Sinabung, che fa parte dei 69 vulcani attivi dell'arcipelago indonesiano, non entrava in attività da oltre quattro secoli.

«Non sappiamo che cosa aspettarci, che cosa abbia scatenato l'eruzione, quanto a lungo continuerà, se ci dobbiamo aspettare la fuoriuscita di lava», aveva spiegato la settimana scorsa il vulcanologo indonesiano Surono, che oggi ha dichiarato che l'attività del Sinabung è «senza dubbio in aumento».
E come tutti i vulcani che si trovano lungo il sistema di faglie denominato «l'anello di fuoco», il Sinabung ha le potenzialità per rivelarsi estremamente distruttivo: i precedenti più famosi sono quello del Tambora che nel 1815 causò 88mila morti e del Krakatoa, che esplose nel 1883 provocando anche uno tsunami e uccidendo 36mila persone.