Per il Belgio rischio secessione
A 3 mesi dalle elezioni, il Belgio è ancora senza governo. Il leader socialista Elio Di Rupo ha gettato la spugna
BRUXELLES - A tre mesi dalle elezioni politiche, il Belgio non ha ancora un governo. Elio Di Rupo, il leader socialista vallone incaricato dal re, Alberto II, di formare un esecutivo, ha gettato la spugna: le negoziazioni con il principale partito delle Fiandre, il movimento indipendentista N-va, sono fallite.
Impossibile trovare un accordo tra la parte francofona e quella fiamminga del Paese, che reclama una maggiore autonomia, soprattutto economica. Le proposte presentate da Di Rupo al partito vincitore nelle Fiandre e all'altro partito fiammingo, il Cd&V (cristiano-democratico) del primo ministro uscente Yves Leterme, sono state giudicate insufficienti. «Ma un accordo era possibile» ha dichiarato Bart De Wever, il presidente della Nuova alleanza fiamminga (N-va), che ha parlato di «un'occasione mancata», sottolineando la vaghezza delle proposte di Di Rupo sull'autonomia delle Fiandre. Che ora potrebbe puntare direttamente all'indipendenza.
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