20 aprile 2025
Aggiornato 06:00
Terrorismo

Mauritania, cooperanti spagnoli verso il rilascio

Il governo di Madrid non conferma ma non sarebbero più in mano a terroristi di Al Qaida nel Maghreb

MADRID - Potrebbe essere vicina la liberazione di Albert Vilalta e Roque Pascual, i due cooperanti spagnoli rapiti nello scorso novembre dall'organizzazione terroristica di Al Qaida nel Maghreb (Aqmi): il governo spagnolo non ha ancora confermato l'avvenuto rilascio ma i due sarebbero già in rotta verso il Burkina Faso.
Come riporta il quotidiano spagnolo El Pais, i terroristi avrebbero già consegnato gli ostaggi nelle mani di Mustafà Chafi, consigliere della presidenza del Burkina-Faso e principale negoziatore; scortato da alcuni miliziani di un gruppo armato non islamico, il gruppo sarebbe in viaggio dal Mali verso la frontiera, diretti a Ouagadougou.

A sbloccare il negoziato sarebbe stata l'improvvisa estradizione in Mali ordinata dalle autorità mauritane di Omar «il Saharaoui», 52enne cittadino maliano condannato a 12 anni di carcere per il rapimento degli operanti spagnoli in Mauritania; Nouakchott non aveva dato alcuna indicazione riguardo ai motivi del trasferimento, ma una volta giunto in mali di Omar si sono perse le tracce, il che fa ritenere che l'uomo si trovi ora in libertà.

La situazione degli ostaggi si era recentemente aggravata: fonti negoziali avevano infatti avvertito che l'Aqmi aveva minacciato di uccidere i due prigionieri e il responsabile dell'organizzazione, l'algerino Abdelhamid Abu Zeid, avrebbe fatto pressioni sul gruppo dell'Aqmi che tiene prigionieri gli spagnoli perchè respingesse qualsiasi trattativa, come rappresaglia per il raid militare compiuto alcune settimane fa dalle forze francesi e mauritane, costato la vita a sette miliziani.

Vilalta e Pascual, operanti dell'ong catalana Accio Solidaria, erano stati rapiti insieme ad Alicia Gamez, poi liberata, il 29 novembre scorso in Mauritania per poi essere trasferiti nel Mali. Gli esperti erano meno preoccupati per la loro sorte perché al contrario di quanto accade per il gruppo guidato direttamente da Zeid, la sezione dell'Aqmi che tiene in ostaggio i due spagnoli avrebbe un movente più finanziario che religioso. Zeid aveva già ordinato l'uccisione del francese Michel Germaneau come rappresaglia per il raid contro le milizie; un anno fa era stato invece assassinato il britannico Edwin Dyer.