Il fratello di Karzai: sì, collaboro con la Cia
Intervista di «Vanity Fair» a Ahmed Wali Karzai accusato da stampa e diplomatici occidentali di avere legami con narcotrafficanti locali
KABUL - Il fratello del presidente afgano Ahmid Karzai, governatore di Kandahar, in un'intervista esclusiva a Vanity Fair, in edicola domani, ammette di collaborare con la Cia. «Io aiuto loro, loro aiutano me. Stiamo dalla stessa parte», afferma Ahmed Wali Karzai, accusato da stampa e diplomatici occidentali di avere legami con narcotrafficanti locali.
Ahmed Wali Karzai è convinto che quando le forze della Nato lasceranno l'Afghanistan «le cose si metteranno male, molto male. Sarebbe un disastro» perché la guerra «non è finita» e «Al Qaida è ancora lì».
Il tempo sta finendo. Alcuni alleati, come gli olandesi, e anche, alla fine dell'anno prossimo i canadesi, hanno già deciso di lasciare il Paese. E se se ne va la Nato? «Le cose si metterebbero male, molto male. Sarebbe un disastro. Non è finita. Al Qaeda è ancora lì».
Secondo il governatore di Helmand, se le truppe internazionali se ne andranno, «saranno costrette a tornare... l'intera regione andrebbe ai talebani. Per il mondo, e per noi, sarebbe un disastro... Abbiamo bisogno che almeno un certo numero di soldati resti a darci una mano. Così l'abbiamo vinta la guerra, nel 2001».