2 ottobre 2025
Aggiornato 06:30
Alta tensione nel Mar Giallo

La Corea del Nord spara colpi artiglieria

La marina sudcoreana in stato d'allerta. La tensione fra i due Paesi è salita in seguito all'avvio delle manovre militari della Corea del Sud

SEOUL - Continua a salire la tensione fra le due Coree. Pyongyang oggi ha proceduto a decine di tiri di artiglieria nel Mar Giallo nei pressi della frontiera con la Corea del Sud, nel pieno di un nuovo picco di tensioni tra i due Paesi a seguito della cattura, sabato, da parte del Nord di un peschereccio sudcoreano mentre erano in corso manovre navali dell'esercito sud-coreano. E' quanto hanno reso noto responsabili di Seoul.

Le batterie nord-coreane hanno oggi proceduto a dei colpi in mare al largo della costa occidentale», ha dichiarato all'Afp un portavoce del ministero della Difesa sud-coreano. «L'artiglieria nord-coreana ha sparato circa 110 proiettili che sono ricaduti in mare nelle acque nord-coreane», ha detto, sempre all'Afp, un portavoce dello Stato maggiore di Seoul. «La nostra marina è stata messa in stato d'allerta per seguire i movimenti delle truppe nord-coreane», ha aggiunto.

La notizia di questi tiri avviene nel quinto e ultimo giorno delle manovre navali dell'esercito sud-coreano nei pressi della zona di frontiera. Sempre oggi Seoul ha chiesto l'immediato rilascio di un peschereccio sud-coreano e del suo equipaggio catturati sabato dal Nord. «Il governo chiede al Nord di risolvere rapidamente la questione e di liberare i membri dell'equipaggio e la loro nave conformemente al diritto internazionale», ha dichiarato il portavoce del ministero dell'Unificazione, Chun Hae-Sung. Dalla cattura del Daeseung 55, con sette marinai a bordo - quattro sud-coreani e tre cinesi - il Nord non ha comunicato con il Sud, ha aggiunto il ministero.

Seoul aveva avvertito giorni fa che non avrebbe «tollerato alcuna provocazione», durante i cinque giorni delle sue manovre navali. Pyongyang, da parte sua, aveva assimilato queste esercitazioni ad una «invasione diretta» e agitato la minaccia di una «vigorosa risposta fisica».