Karzai: 52 civili uccisi dalla Nato
Nel giorno in cui Wikileaks diffonde i documenti sulla deriva della guerra
KABUL - Nel corso di un raid della Nato, venerdì scorso, nella provincia di Helmand, sarebbero stati uccisi 52 civili, di questi molte donne e bambini. L'accusa proviene direttamente dal presidente afgano Hamid Karzai, che cita fonti dell'intelligence afgana e cade proprio nel giorno in cui l'organizzazione Wikileaks ha diffuso 91.000 documenti sulla guerra afgana e sulle sue derive, paragonabili a «crimini di guerra».
In un comunicato diffuso oggi, il presidente afgano, che condanna con forza l'attacco, riferisce che i servizi segreti hanno potuto verificare che un missile della Nato ha colpito il villaggio di Regi, distretto di Sangin, nella provincia di Helmand.
Il portavoce della Nato, Wayne Shanks, afferma che i primi dispacci militari dalla zona non confermano alcuna vittima civile, né missili fuori bersaglio. Il portavoce conferma però che nella zona erano in corso combattimenti tra le forze internazionali e i ribelli e che le forze di terra hanno chiamato rinforzi via cielo.