19 aprile 2024
Aggiornato 18:00
Polemiche sull'organizzazione

Strage a Duisburg, le autorità nel mirino

Aperta un'inchiesta, la Procura sequestra materiale. Il Paese è sotto choc. Drastica decisione degli organizzatori: «Non si farà mai più»

DUISBURG - E' ancora sotto choc la Germania, dopo la strage di sabato a Duisburg durante la Love Parade, il tradizionale festival di musica techno che richiama ogni anno migliaia di giovani. Diciannove i morti e 342 i feriti, e ancora ci si chiede il perché. Tanti, troppi i campanelli d'allarme rimasti inascoltati, e così le autorità tedesche sono finite sulla graticola. Il cancelliere Angela Merkel e il presidente Christian Wullf hanno chiesto indagini approfondite per individuare le responsabilità; la procura tedesca ha avviato un'inchiesta e sequestrato tutto il materiale in mano agli organizzatori.

Tutte le vittime sono state identificate: si tratta di 11 donne e 8 uomini. I cittadini tedeschi sono 11; oltre alla 21enne italiana Giulia Minola, i giovani deceduti provenivano dalla Spagna, Australia, Olanda, Cina e Bosnia. Tra i feriti figurano altri quattro nostri connazionali: uno di loro è la ragazza di Torino che si trovava in compagnia della giovane bresciana deceduta.

Intanto al dolore si sono aggiunte le polemiche. Le autorità avrebbero sottostimato la partecipazione, a Duisburg sono arrivati quasi un milione e mezzo di giovani, ma i sindacati di polizia alzano subito le difese e dicono che da giorni lamentavano una carenza di organico. Nel corso di una conferenza stampa, simile a un processo anticipato, le autorità locali e gli organizzatori non hanno fornito alcuna risposta sulle possibili cause del dramma. L'unica cosa certa è che Love Parade non si farà più.
Il terreno su cui doveva svolgersi la parata, una superficie di circa 120.000 metri quadrati, «poteva accogliere fino a 300.000 persone e non era pieno», assicura Wolfgang Rabe, capo della cellula di crisi della città, nel Nordreno Westfalia.
Due anni fa, la Love Parade, aveva richiamato oltre 1,6 milioni di ravers e si era svolta senza incidenti.
Il presidente del sindacato nazionale di polizia Rainer Wendt ha accusato le autorità di Duisburg di essere le responsabili della tragedia: «Li avevo avvisati da un anno. Duisburg non è fatta per la Love Parade. E' una città troppo piccola e troppo stretta per uno spettacolo di questo genere», fgli fa eco il responsabile dei vigili del fuoco, secondo il quale la zona non era adatta ad accogliere una folla di quelle dimensioni.

Ultima edizione - La Love Parade si svolgeva in Germania dal 1989 e la prima edizione si era svolta a Berlino proprio a breve distanza dalla caduta del muro. L'edizione 2010 avrebbe dovuto essere il fiore all'occhiello della città, per le celebrazioni di «Duisburg capitale della cultura». Sarà invece l'ultima, annullata la prossima prevista a Gelsenkirchen (Nord Reno-Vestfalia). Gli organizzatori hanno infatti deciso che, dopo quanto accaduto, non ci sarà più alcuna «parata». Qualunque altra edizione sarebbe infatti gravata del peso del ricordo di quanto accaduto nel tunnel di Duisberg. Una tragedia per cui la cancelliera Merkel si è detta «sconvolta» e il Papa ha assicurato la sua preghiera. Merkel ha promesso l'aiuto del governo e sollecitato chiarezza dalle indagini. «La Love Parade è arrivata alla fine - ha detto Rainer Shaller, l'organizzatore -. È sempre stata un evento pacifico e una festa. Quindi non si farà più». Le dichiarazioni sono arrivate all'indomani della tragedia, nel pieno delle critiche sull’organizzazione dell’evento e su coloro che hanno gestito gli aspetti logistici, che avrebbero consentito l’arrivo di un numero eccessivo di persone in un luogo diventato troppo piccolo e per di più con un solo ingresso. Persino il fondatore dell’evento, Matthias Roeingh, conosciuto come Dr Motte, ha denunciato problemi di organizzazione, ricordando che «l’unico ingresso attraverso un tunnel ha provocato la catastrofe».