Afghanistan, USA: guerra fallimentare
Pubblicati i rapporti degli 007 americani. Wikileaks passa ai media 92.000 documenti riservati sul conflitto. Gli USA condannano la pubblicazione
WASHINGTON - La pubblicazione di documenti di intelligence riservati, che denunciano il fallimento della guerra in Afghanistan, provoca una nuova bufera negli Stati Uniti. Secondo il New York Times, che ha pubblicato ieri assieme al quotidiano britannico The Guardian e al settimanale tedesco Der Spiegel alcuni dossier girati dal sito specializzato in intelligence Wikileaks, la documentazione «lascia intendere che il Pakistan, ufficialmente un alleato degli Stati Uniti, permette a membri del suo servizio segreto di trattare direttamente con i talebani». Gli 007 pachistani, in particolare, «organizzano reti di gruppi di insorti che combattono i soldati americani in Afghanistan, e organizzano complotti che mirano ad assassinare dirigenti afgani».
UN CONFLITTO «LUNGO» NOVE ANNI - Questi organi di stampa hanno accettato di pubblicare tali informazioni, che provengono da 92.000 documenti «utilizzati da ufficiali del Pentagono e dalle truppe sul terreno», perché sarebbero stati diffusi su internet, è stato spiegato. «La maggior parte delle relazioni è rappresentata da documenti di routine banali, ma molti hanno un impatto rilevante su una guerra che dura quasi da nove anni», ha avvertito il New York Times.
Il Guardian, da parte sua, afferma che i documenti, che rivelano il numero crescente di civili uccisi dalle forze della coalizione e dai talebani, «danno un'immagine devastante della guerra e del suo stato di fallimento in Afghanistan».
CRIMINI DI GUERRA - I rapporti militari statunitensi e della Nato relativi alla missione in Afghanistan, pubblicati da Wikileaks, costituirebbero le «prove di crimini di guerra»: lo ha affermato in conferenza stampa il fondatore del sito, Julian Assange.
Come riporta il quotidiano francese Le Monde, Assange ha paragonato la pubblicazione dei circa 90mila documenti all'apertura dell'archivio della Stasi, la polizia segreta della Ddr, ed ha sottolineato come sia impossibile che le forze armate possano far luce su queste vicende: «E' come se un poliziotto dovesse indagare su un omicidio di cui è il principale sospettato».
LA CONDANNA USA - Gli Stati Uniti hanno fermamente condannato la pubblicazione di documenti confidenziali sui presunti legami tra i servizi segreti pachistani e i combattenti islamici afgani, che attesterebbero anche il fallimento della guerra in Afghanistan. «Gli Stati Uniti condannano fermamente la pubblicazione di informazioni confidenziali da parte di persone e organizzazione che potrebbero mettere in pericolo la vita di americani e di loro alleati, minacciando la sicurezza nazionale», ha dichiarato il Consigliere per la Sicurezza nazionale del presidente Barack Obama, James Jones, con un comunicato.
«Wikileaks (il sito specializzato in analisi politiche e notizie di intelligence che ha rilasciato la documentazione alla stampa, ndr) non ha provato a contattarci per comunicazioni su questi documenti e gli Stati Uniti lo hanno appreso solo attraverso la diffusione da parte della stampa», ha precisato James Jones. «Queste fughe irresponsabili di notizie non avranno conseguenze sul nostro impegno in corso, che mira a rafforzare la nostra alleanza con l’Afghanistan e il Pakistan, a battere i nostri nemici comuni e a sostenere le aspirazioni degli afgani e dei pachistani», ha provato a rassicurare Jones.
Un’analoga condanna per la pubblicazione dei documenti riservati è giunta anche dall’ambasciatore del Pakistan negli Usa, che l’ha giudicata «irresponsabile». In un comunicato, Hussain Haqqani ha precisato che questi documenti contengono informazioni inesatte ed ha aggiunto che essi «non riflettono la realtà sul terreno». «Gli Stati Uniti, l’Afghanistan e il Pakistan sono partner strategici e tentano insieme di battere militarmente e politicamente al Qaida e i suoi alleati talebani», ha affermato l’ambasciatore.
GIBBS: «DOCUMENTI ILLEGALI» - La Casa Bianca ha dichiarato che la diffusione da parte di WikiLeaks di 92.000 documenti riservato sulla guerra degli Stati Uniti in Afghanistan è una violazione delle leggi federali e rischia di danneggiare le forze armate statunitensi.
Robert Gibbs, portavoce della Casa, ha spiegato che il presidente Barack Obama è stato avvertito la scorsa settimana dell'imminente pubblicazione dei documenti, dopo che funzionari del governo erano entrati in contratto con alcuni membri di Wikileaks. Julian Assange, fondatore di WikiLeaks, ha fatto sapere che la sua organizzazione è in possesso di ulteriore materiale riservato (migliaia di documenti) sulla guerra americana in Afghanistan.
Gran Bretagna e Pakistan si sono uniti alla Casa Bianca nel condannare la pubblicazione dei documenti. Lo stesso ha fatto il presidente afghano Hamid Karzai, aggiungendo tuttavia che gran parte delle informazioni contenute nei documenti non sono nuove.
KABUL: «52 CIVILI UCCISI DALLA NATO» - Nel corso di un raid della Nato, venerdì scorso, nella provincia di Helmand, sarebbero stati uccisi 52 civili, di questi molte donne e bambini. L'accusa proviene direttamente dal presidente afgano Hamid Karzai, che cita fonti dell'intelligence afgana.
In un comunicato diffuso oggi, il presidente afgano, che condanna con forza l'attacco, riferisce che i servizi segreti hanno potuto verificare che un missile della Nato ha colpito il villaggio di Regi, distretto di Sangin, nella provincia di Helmand.
Il portavoce della Nato, Wayne Shanks, afferma che i primi dispacci militari dalla zona non confermano alcuna vittima civile, né missili fuori bersaglio. Il portavoce conferma però che nella zona erano in corso combattimenti tra le forze internazionali e i ribelli e che le forze di terra hanno chiamato rinforzi via cielo.