La fuga di greggio sembra fermata, Obama ottimista
Le valvole sistemate sul tappo installato all'inizio della settimana hanno infatti tenuto. Occorrerà attendere ancora 36 ore per ultimare i test
NEW ORLEANS - Dopo 85 giorni e quasi 700 milioni di litri la British Petroleum sembra essere riuscita a fermare la fuga di greggio dal pozzo sottomarino del Golfo del Messico: le valvole sistemate sul tappo installato all'inizio della settimana hanno infatti tenuto, anche se è ancora presto per avere certezze.
Il rischio maggiore è infatti dato dall'elevata pressione del gas naturale e del greggio contenuti nel giacimento - situato a oltre 1.500 metri di profondità - in grado o di provocare una falla nella cupola oppure, eventualità potenzialmente più grave, di farsi strada verso la superficie del fondale creando nuove aperture. Se nelle prossime 36 ore i tecnici non registreranno anomalie le valvole dovrebbero venire riaperte in modo da permettere di recuperare il greggio in superficie, oltre che a diminuire la pressione sul sistema.
Il cauto ottimismo della Bp è condiviso anche dalla casa Bianca: il presidente Barack Obama ha definito «un segnale positivo» l'annuncio della multinazionale britannica, avvertendo tuttavia che siamo ancora di fronte alla «fase di sperimentazione».
Nel frattempo il governo federale statunitense ha tuttavia avvertito la Bp che tutto il greggio finora recuperato dal pozzo sottomarino è da considerarsi regolarmente sottoposto al pagamento delle royalties ed ha richiesto un rapporto sulle quantità estratte; ugualmente valide sono le imposte del 18,75% sulla quantità di gas e greggio ottenute dal giacimento e che la Bp ha in parte iniziato a mettere sul mercato.
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