19 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Esplosione autocisterna

R.D. Congo, 5 caschi blu dell'Onu tra i morti

Morte almeno 200 persone. L'esplosione ha incendiato un villaggio

KINSHASHA - Ci sono cinque caschi blu delle Nazioni Unite tra le vittime, almeno duecento, provocate ieri sera nell'est della Repubblica democratica del Congo dall'esplosione di un'autocisterna piena di benzina che ha incendiato un villaggio. Lo hanno indicato l'Onu e la Croce Rossa congolese.

«L'incidente ha finora provocato duecento morti. E' un bilancio provvisorio. Abbiamo personale sul posto, le ricerche proseguono», ha dichiarato Leonard Zigade, responsabile della Croce Rossa congolese per la provincia del Kivu Sud. Un bilancio precedente fornito dal portavoce del governo della provincia del Kivu Sud, Vincent Kabanga, parlava di almeno cento morti.

Una fonte di sicurezza in seno alla missione dell'Onu per la stabilizzazione del Congo (Monuc) ha comunicato un bilancio di «223 morti e 110 feriti». E' certo, ha aggiunto questa fonte sotto copertura di anonimato, «che il bilancio si aggraverà ancora».

Il villaggio di Sange è situato circa 70 chilometri a sud di Bukavu, capoluogo della provincia del Kivu Sud, non lontano dalla frontiera con il Burundi. Un ufficiale della polizia congolese che si trova a Bukavu ha confermato l'incendio di molte decine di case a Sange, costruite in grande maggioranza con fango e con tetti di paglia, dopo l'incidente del camion cisterna dovuto «a un'eccessiva velocità». Ha sottolineato che «c'erano molti bambini» al momento dell'esplosione.

La missione Onu in Rdc (Monuc) da parte sua ha messo a disposizione dei soccorritori tre elicotteri MI 17 «per procedere a sgomberi» e ha «messo in preallarme e ha attivato» i suoi ospedali a Uvira e Bukavu.